Redazione

Sono state censite nella Capitale oltre un centinaio di moschee e centri di cultura islamica: oltre 160 se si contano anche quelle della provincia.

Un numero lievitato negli ultimi anni, che coincidono anche con un’emergenza terrorismo da anni mai vissuta dall’Europa e dall’Italia.

Ogni giorno, garage, strutture sotterranee, ma anche appartamenti e locali magazzino al piano terreno sono trasformati in centri culturali legati ad associazioni con un proprio statuto, frequentate da decine di migliaia di persone.
Si tratta di luoghi senza controllo, non inseriti in alcun elenco, e che potrebbero rivelarsi terreno fertile per la radicalizzazione.

E’ questo il caso di Villa Gordiani, una borgata sorta a Roma dal dopoguerra in poi lungo la via Prenestina, la situazione è già di quasi totale sostituzione etnica.

Là si stanno organizzando addirittura con delle ronde che girano, per verificare se le donne portano il velo, è vietato consumare alcolici o baciarsi in pubblico.

Controllano quindi il territorio, la situazione è destinata a peggiorare se non interveniamo.

I quartieri di Centocelle, San Basilio, Torpignattara, la zona di Piazza Vittorio, sono luoghi con fortissima presenza di musulmani e di moschee, dove l’integrazione non esiste e i messaggi contro il terrorismo islamico rimangono fuori dalle moschee.

Ricordate la vicenda della coppia aggredita dai musulmani, a Roma, perché osava baciarsi davanti ad una moschea abusiva?
Bene, gli islamici che infestano la zona si erano schierati con la ronda della sharia anche davanti alle telecamere di Quinta Colonna.

Non solo, alla giornalista venne impedito di bere vino:
Immaginatevi quello che dicono, e quello che si preparano a fare , quando le telecamere non li riprendono.

Più mussulmani arrivano, e peggio sarà.

Soprattutto quando arrivano in Italia con i ricongiungimenti familiari.

Sia chiaro: questa è una guerra combattuta a colpi di ‘bambini’.

E magari poi diventano ‘italiani’.

E tutto questo accadrà se ci arrendiamo.

Ma la resa non è tra le opzioni.
Perché se già oggi che sono minoranza si permettono di pregare Allah davanti al Colosseo e di invadere la strade della città, quando saranno maggioranza di San Pietro faranno una moschea.

Di Admin

3 pensiero su “RONDE DELLA SHARIA A ROMA”
  1. Io vivo a Londra e qui non mi pare che la situazione sia tanto pericolosa. Anzi, a quanto vedo conviviamo tutti in pace e non mi risultano ronde che verificano il rispetto della Sharia (non posso garantire per tutte le zone, ma se ne esistono devi sceglierlo di andarci a vivere).

Scopri di più da Giornalesera.com

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere