Giovanni De Ficchy

Il tre volte premier Robert Fico, con simpatie putiniane e dichiaratamente contrario all’invio di armi all’Ucraina, ha vinto le elezioni in Slovacchia con il suo partito Smer-Ds ottenendo il 23% dei voti.
Lo stesso uomo politico contro cui nel 2018 decine di migliaia di persone hanno manifestato dopo lïomicidio del giornalista d’inchiesta Jan Kuciak e della sua fidanzata e che, durante i suoi tre governi, ha costruito nel Paese un intreccio con gli oligarchi, caratterizzato da legami clientelari e dal trasferimento di potere e denaro statale a persone amiche.
Quando i sicari uccisero Jan Kuciak sulle scale della cantina, il cronista di Aktuality sta scrivendo dei legami tra la ‘ndrangheta e due esponenti di spicco dell’entourage di Fico: la sua consigliera più stretta, l’ex modella Maria Troskova, e Viliam Jasan, capo del Consiglio di sicurezza.
Sono entrambi legati all’imprenditore delle ndrine Antonio Vadalà, che in Slovacchia ha trovato una miniera d’oro: è finito sotto processo per distrazione di fondi europei e importazione di cocaina dal Sudamerica.

Fico ha guidato il gabinetto per tre volte dimostrandosi un politico pro-Europa che ha voluto portare la Slovacchia nel cuore dell’Ue, ha introdotto l’euro e ha visitato la Casa Bianca.
Ma oggi è un politico diverso: dopo tre anni e mezzo di opposizione, la sua retorica è molto più radicale.
La sua metamorfosi populista lo ha infatti trasformato in un mastino filorusso, xenofobo e No Vax che critica la Nato e azzanna gli avversari.
È arrivato a definire «puttana», «cagna» e “agente di Soros” l’attuale presidente della Repubblica, la progressista Zuzana Caputova, così come il premier del governo ad interim di Ludovit Odor.
Come disse la grande veterana della politica estera americana, Madeleine Albright, Bratislava ha continuato ad essere al lungo «un buco nero» nell’Europa liberata dai regimi sovietici.
Devastata da corruzione, legami tra i palazzi e le mafie, permeata da un’insopprimibile nostalgia filorussa. In quel triste solco, nel dodicennio in cui ha governato quasi sempre (tra il 2006 e il 2018), Fico ha riunito intorno a sé una banda criminale, secondo i magistrati.
Nei vari processi contro di lui la giustizia ha scoperto anche inquietanti legami con la ‘ndrangheta.