De Ficchy Giovanni

La situazione finanziaria dell’ATAC è sempre peggiore, con un debito enorme e gli introiti che non sembrano voler aumentare la dirigenza della società di trasporti farà un aumento di 50 centesimi sul biglietto, portando il costo a due euro.
Molti alla notizia hanno sorriso, mentalmente facendo il conto di quanti altri non pagheranno il biglietto e dei molti che sceglieranno il mezzo privato più di prima.
I mezzi di Roma subiscono un’evasione altissima.
Non sono sui bus, dove non pagare il biglietto dà la quasi certezza d’impunità, ma anche nelle metropolitane si vedono spesso tornelli spalancati in cui entra chiunque, o persone che si accodano ad altre e pagano 1 biglietto in due.
Chiaramente in una capitale europea, il costo di 1,5 euro per 100 minuti di bus e tram e per una corsa in metro (comprendente anche il passaggio tra linea A, B e C) è basso.
In condizioni normali, a Roma un prezzo logico per un BIT non dovrebbe essere inferiore a 2,00/2,50, anche tenendo conto del dato dell’inflazione.
Infatti tra le Capitali europee Roma fa pagare il singolo biglietto del tpl relativamente poco, a metà strada tra l’esosissima Stoccolma (più di 4 euro) e l’economica Bucarest (meno di 50 centesimi).
Con l’aumento a 2 euro pagherebbero i soliti noti, mentre gli evasori incalliti continuerebbero la propria truffa quotidiana: bisogna non far sentire ‘fesso’ chi paga e sanzionare chi non paga.
La normalità a Roma può attendere.