epa09467347 A woman walks in front of a TV screen showing Russian President Vladimir Putin in Moscow, Russia, 14 September 2021. Vladimir Putin is in self-isolation after some members of his team were tested positive with Covid-19. EPA/YURI KOCHETKOV

 La creazione della grande bugia russa, il presunto “genocidio del Donbass”, che Putin ha utilizzato per lanciare un’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio 2022.

 Vari osservatori, commentando il modo in cui i media russi descrivono l’invasione dell’Ucraina, hanno parlato di un «universo parallelo» o di una «realtà differente» da quella che viene descritta in Occidente.

In Russia l’informazione è completamente controllata dallo stato, e per il regime di Putin poter gestire i media è sempre stata una priorità: la prima cosa che fece nel 2000, appena salito al potere, fu strappare le televisioni dal controllo degli imprenditori privati.

I suoi obiettivi furono in particolare gli oligarchi Boris Berezovsky, che possedeva il precursore di Canale Uno oltre a vari altri media, e Vladimir Gusinsky, che possedeva una grossa holding mediatica che comprendeva l’emittente NTV.

Entrambi tra il 2000 e il 2001 furono spossessati dei loro beni con mezzi extra legali e furono costretti a fuggire in Europa.

Lo ha scritto Christopher Miller, corrispondente di Buzz Feed News

“Ho visto queste fosse comuni a Luhansk nell’ottobre 2014 e ho intervistato persone che seppellivano i parenti.

 Si trattava per lo più di anziani di passaggio naturale. 

Gli obitori e i cimiteri non potevano gestirli, inoltre [c’era] un afflusso di persone uccise dalla guerra. La Russia sostiene che queste siano la prova di un “genocidio”, il che è completamente falso”.

Anche Oliver Carrol, corrispondente estero a Mosca, ha condiviso le foto di queste tombe illegali scattate durante un viaggio nella zona nel 2014-2015.

 Nega anche la narrativa del Cremlino:

“ Ho viaggiato nella regione nel periodo 2014-2015 e ho visto con i miei occhi luoghi di sepoltura di massa. 

Erano conosciuti dalla gente del posto e dai delegati sostenuti dalla Russia. 

Essenzialmente [quelli erano luoghi] ​​dove venivano sepolti poveri, anziani senza parenti e forse combattenti non identificati. 

Queste foto sono dell’ottobre 2014 a Luhansk. 

Di Admin

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