De Ficchy Giovanni

Lo studio della coscienza infantile (e fetale) sta emergendo come un focus di ricerca distintivo nella scienza della coscienza.
La coscienza probabilmente potrebbe essere presente già tra la 24a e la 26a settimana di età gestazionale , che è il momento in cui viene stabilita per la prima volta la connettività talamocorticale .
I tempi della maturazione neuroanatomica del sistema nocicettivo sono ora ben compresi e le connessioni cortico-talamiche critiche finali sembrano essere presenti entro la 24-26a settimana di gestazione.
Ossia molto prima di quanto si pensasse, in precedenza, lo afferma un recente articolo pubblicato su Trends in Cognitive Sciences, una prestigiosa rivista scientifica
Prove convergenti provenienti da studi sulla connettività di rete funzionale, attenzione, integrazione multimodale e risposte corticali a fenomeni globali stravaganti suggeriscono che è probabile che la coscienza sia presente nella prima infanzia e possa verificarsi anche prima della nascita.
In effetti, i neonati hanno qualche tipo di esperienza o la coscienza emerge solo poche settimane, forse mesi, dopo la nascita?
Il caso dell’emergenza precoce.
Le prove più convincenti dell’emergenza precoce provengono da studi su: (i) reti di connettività funzionale nei feti e nei neonati ; (ii) attenzione nei bambini piccoli (iii) integrazione multisensoriale nei bambini piccoli (vale a dire, l’effetto McGurk) ; e (iv) errori di previsione neurale globale nei feti , neonati. La topografia del cuoio capelluto P300 mostrata a sinistra della riga inferiore è adattata da (CC BY 4.0) e le immagini dei cartoni animati dei cervelli in via di sviluppo sono adattate da [] (CC BY-NC 4.0).

Una seconda linea di prova per l’emergenza precoce della coscienza coinvolge l’attenzione. Sebbene i meccanismi della coscienza siano ampiamente considerati distinti da quelli dell’attenzione , esistono stretti legami tra i due fenomeni, ed è plausibile supporre che l’emergere della coscienza segua ampiamente quello dell’attenzione.
Anche se i neonati (e i feti) trascorrono gran parte della loro giornata dormendo con movimenti oculari rapidi, non è chiaro se sognino. Se consideriamo i sogni come simulazioni della realtà, potremmo chiederci a quale modello precedente del mondo il bambino, con la sua esperienza altamente limitata, potrebbe attingere per generare il contenuto del sogno; questa considerazione diventa ancora più attuale quando si pone la questione dei neonati o dei feti.
Quando insorge esattamente la coscienza rimane ancora un mistero, ma come esposto, la scienza comincia a comprendere e verificare meglio questo
interrogativo.