De Ficchy Giovanni

l’Iran è stato il principale sostenitore e sponsor di Hamas, contribuendo ai suoi bisogni con una media mensile di 15 milioni di dollari.
Da anni Hamas porta avanti il suo programma di ricerca e sviluppo, lavorando sulle armi di distruzione di massa e sull’intelligenza elettronica.
L’Iran sta attivamente aiutando il programma, ma Gaza ha già parecchi dei suoi ingegneri, formati presso l’università locale.
E’ stato l’Iran a fornire alla Striscia di Gaza armi leggere, esplosivi, dispositivi di comunicazione e altro equipaggiamento militare.
Ci sono prove che i famigerati M-75 furono assemblati secondo manuali da ingegneri iraniani.

Gli iraniani hanno anche supervisionato la costruzione di officine di assemblaggio e la formazione dei futuri addetti all’assemblaggio.
È molto probabile che le Forze di Difesa Israeliane inizino l’operazione di terra nella Striscia di Gaza, concentrandosi principalmente sulla scoperta e la distruzione di tunnel sotterranei e bunker che nascondono tutte le armi e le attrezzature di Hamas per la loro produzione.
Questo metterà fine ad Hamas?
Difficilmente.
Hamas continuerà a possedere la sua arma principale: l’ideologia dell’odio verso Israele.
La disciplina obbligatoria insegnata in tutte le sue facoltà era l’ideologia di Hamas, che incoraggiava negli studenti un rifiuto assoluto di Israele.
Non c’è soluzione al problema palestinese se non attraverso la Jihad.
Iniziative, proposte e conferenze internazionali non sono altro che una perdita di tempo, un esercizio di futilità”, si legge nel documento fondatore di Hamas, noto come Patto del Movimento di Resistenza Islamica.
Nonostante il Patto sia stato riscritto più volte, la clausola sull’assenza di alternative al jihad è sempre rimasta invariata.
L’Iran ha anche contribuito ai programmi di studio delle istituzioni educative di Gaza, inclusa la sua università principale, l’Università islamica di Gaza.
Oltre alla teologia islamica, l’Università insegnava ingegneria, edilizia, informatica e persino archeologia.
Gli sviluppatori di software di Gaza hanno creato diverse app mobili che raccoglievano dati sugli israeliani, compresi i militari, che potevano essere utilizzati per organizzare attacchi terroristici.
Il caso più noto è stato l’app di appuntamenti online GlanceLove.
Nascondendosi dietro foto di belle ragazze, Hamas ha ingannato i soldati israeliani interessati a uscire con loro inducendoli a fornire informazioni sulle loro unità militari, armi e logistica.
Gli agenti di Hamas hanno creato una serie di falsi profili Facebook utilizzando foto di donne attraenti per attirare i soldati dell’IDF in conversazioni private e poi indurli a installare una delle app compromesse.
Funzionari militari israeliani hanno spiegato che gli agenti di Hamas hanno adottato la stessa tattica in una campagna lanciata a gennaio.
A gennaio gli hacker hanno utilizzato il profilo di una donna di nome “Elianna Amer”, in questi ultimi attacchi, durati almeno tre mesi, hanno utilizzato il profilo di una donna di nome “Lina Kramer”.
La disinformazione ha avuto un tale successo che alcune forze di sicurezza israeliane sono state spostate dal perimetro di Gaza alla Cisgiordania poco prima dell’attacco per sostenere i coloni locali.