
La ‘lady di ferro’ venezuelana, come veniva paragonata all’inglese Margaret Thatcher nella campagna elettorale delle primarie, María Corina Machado vanta ora gli allori di aver vinto in maniera schiacciante la candidatura presidenziale dell’opposizione .
Da quando ha lanciato la sua candidatura lo scorso maggio insieme ai 13 avversari iniziali, poi ridotti a 10 precandidati, ha sempre mantenuto una superiorità di oltre 20 e 30 punti di differenza.
Ciò l’ha incoraggiata a continuare la gara “fino alla fine” nelle gare interne, senza ritirarsi per disabilità come hanno fatto due dei suoi concorrenti più vicini, ovvero Henrique Capriles , Freddy Superlano e il terzo Roberto Enríquez.
Ma la fine non è l’aver ottenuto la vittoria delle primarie, che è il primo passo per convalidare e legittimare la sua leadership in Venezuela e nel mondo, bensì l’inizio del percorso più tortuoso e difficile che rappresenta la sconfitta dell’autoritario Nicolás Maduro con la sua titolo di candidata alla presidenza della Piattaforma Unitaria dell’opposizione che l’ha portata ai vertici.

Maduro e l’opposizione concordano sulle elezioni nella seconda metà del prossimo anno
Gli squalificati ed i partiti politici avranno un “percorso” per recuperare i loro diritti.
Osservatori internazionali dell’UE, delle Nazioni Unite e altri saranno invitati alle elezioni presidenziali del 2024
Questa bella ingegnere di 55 anni, liberale di centrodestra, figlia di industriali siderurgici nazionali, promette anche di arrivare “fino alla fine della corsa presidenziale”, le cui elezioni sono previste nella seconda metà del 2024, come prevede la Costituzione venezuelana per dicembre, a meno che Maduro non li anticipi.