Testa di Medusa recuperata grazie ai Carabinieri: il commento dell’esperto Giovanni Taormina.
Di Nicola Comparato
In data 26 ottobre 2023, una preziosa opera d’arte, la Testa di Medusa realizzata nel 1573 e parte integrante della Fonte della Fata Morgana del celebre Giambologna, ha rischiato di finire all’asta se non fosse stato per un intervento determinante dell’ Arma dei Carabinieri del TPC (Tutela Patrimonio Culturale).

Quest’opera d’arte, sottratta dalla fontana nel corso del Novecento, è riemersa dopo anni di oblio, trovandosi in possesso di una collezione privata nazionale. Grazie all’azione dei Carabinieri del TPC, è stata salvata dall’incerto destino di cadere nelle mani del miglior offerente, magari a un prezzo molto al di sotto del suo valore. Inizialmente, si parlava di una base d’asta di appena 10-15 mila euro, una valutazione che sembra incredibilmente bassa considerando la ricchezza storica e artistica dell’opera. Questo episodio ci ricorda l’importanza della tutela del patrimonio culturale e dell’azione degli organismi preposti a preservare le nostre preziose opere d’arte per le generazioni future. Per gettare luce sulla questione, abbiamo consultato l’esperto d’arte Giovanni Taormina, uno dei sette massimi esperti italiani, recentemente convocato dalla Commissione Parlamentare Antimafia presieduta per l’occasione dalla Senatrice Margherita Corrado, che esaminando ed analizzando le immagini presenti sul web e mettendole a confronto, ha potuto constatare l’effettiva originalità dell’opera. Ecco il commento di Giovanni Taormina:
“Secondo il punto di vista del critico d’arte, che ha osservato le due opere, non ci sono dubbi che le due opere siano la medesima cosa. Andando a sovrapporre i due manufatti, come si fa di solito per le impronte digitali, si può notare che sia le fratture che sono in corrispondenza del festone, sie le lacune che sono in corrispondenza delle guance corrisponderebbero perfettamente e, pertanto, anche se cromaticamente oggi appaiono diverse non ci sono dubbio che le due teste possano essere la stessa cosa”.
L’esperto d’arte Giovanni Taormina, ha confermato la straordinaria autenticità dell’opera, dimostrando che le due teste sono indiscutibilmente la stessa cosa nonostante le apparenti differenze cromatiche. La conservazione di tali tesori artistici è cruciale per il nostro patrimonio culturale e la determinazione dei Carabinieri ha evitato che la Testa di Medusa finisse all’asta, preservandola per il bene comune.