De Ficchy Giovanni

La dichiarazione Fiducia supplicans con cui il Vaticano autorizza la benedizione delle coppie dello stesso stesso, sta facendo discutere sia dentro che fuori le mura.
La chiesa cattolica oggi offre ufficialmente la benedizione alle coppie omosessuali: cosa peraltro già in atto (e da anni) nelle chiese cattoliche in molti Paesi europei (Germania e Belgio) e latinoamericani (Argentina).
Francesco è uno “scaltro gesuita”, ed è anche poco “cattolico”, scrivono ad esempio gli evangelici.
Si tratta della ennesima stranezza dogmatica, stramberie teologiche, a cui questo pontefice ci ha abituati.
Adesso Francesco ha le spalle coperte anche dentro la teologia “ufficiale” del Vaticano.
Gli ingredienti principali della ricetta gesuita di Francesco : siamo “fratelli tutti” (cristiani, non cristiani, agnostici: tutti) e la chiesa cattolica è l’ospedale da campo per tutti.
Per Bergoglio il Cristo è antinomista, contrapposto alla legge di Dio poiché è un cristo non giudicante, accogliente, aperto e trasgressivo.
“Tutto iniziò con “Chi sono io per giudicare?” (2013) per arrivare a “Tutti, tutti, tutti” della Giornata della gioventù di Lisbona (2023).
La Chiesa di Roma afferma che la dottrina cattolica non cambia, che la benedizione non è un sacramento ma un sacramentale, … tutte precisazioni dottrinarie secondarie che non cambiano il punto principale.
Benedire un peccato mortale degradante senza contraddire l’insegnamento perenne e infallibile della Chiesa?
Fiducia supplicans in aperto contrasto con l’insegnamento biblico, i fratelli che hanno subito il fascino dell’abbraccio bergogliano, capiranno che Francesco non è “evangelico” anche se sa parlare la lingua liberal, che tanto piace alle chiese americane ?
Tuonano gli evangelici…….,
“Noi crediamo che, oltre a promuovere la vera fede, annunciando con chiarezza e positivamente il messaggio del Vangelo, le chiese debbano impegnarsi a rifiutare e a esporre gli errori di qualunque falsità che viene insegnata al suo interno o che preme contro di essa al suo esterno, secondo quello che hanno insegnato il Signore Gesù Cristo e i suoi apostoli”.
L’evoluzione verso l’inclusione cattolica ha così subito un’accelerazione.
Di fatto, dopo questa dichiarazione dottrinale il cattolicesimo è ora ufficialmente a favore della benedizione delle unioni gay, come tutte le chiese protestanti liberali del mondo.
Risponde alla nostra domanda Monsignor Filippo Ortenzi, metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana

“A mio modesto avviso Fiducia Suplicans, fallisce su un punto, che ritengo fondamentale;
la Chiesa benedice i peccatori, ma non i loro peccati, e che la carità pastorale richiede di chiamare alla conversione coloro che si trovano in situazioni di peccato.
La Salvezza richiede la confessione del peccato e un cuore pentito.
Attraverso il potere dello Spirito Santo, richiede la volontà di allontanarsi dal peccato e di morire a se stessi e ai propri desideri peccaminosi.
Le benedizioni della Chiesa cattolica rischiano di presupporre una relazione che non c’è, cioè una relazione di salvezza con Gesù Cristo.”