De Ficchy Giovanni

Pablo Escobar e il cartello di Medellín hanno trasformato il traffico di cocaina durante il suo periodo di massimo splendore negli anni 80.
Ma i 30 anni trascorsi dalla morte del boss hanno dimostrato che il business rimane una delle economie criminali più dinamiche al mondo.
Dopo la fine dei cartelli della droga colombiani, il traffico della droga ha conosciuto nuove traiettorie.
Il Messico, soprattutto con “el Cartello de Sinaloa”, che trasportava fiumi di cocaina, ed altro tramite i tunnel oltre confine negli Stati Uniti.
Il cartello di Sinaloa, spesso considerato la più grande e potente organizzazione di traffico di droga nell’emisfero occidentale, è un’alleanza di alcuni dei più importanti signori della droga del Messico.
I membri di questa coalizione operano insieme per proteggersi.
Il cartello ha collegamenti ai più alti livelli della polizia federale e dell’esercito e corrompe i membri di entrambe le istituzioni per mantenere un vantaggio sui rivali.
Dopo la morte di Chavez in Venezuela, lo stato bolivariano, anch’esso grande produttore di sostanze, con il cartello de los soles, liderato dai dirigenti comunisti, ex militari, paramilitari, generali dell’esercito al soldo dei narcos e guerriglieri delle Farc. gestiscono il traffico degli stupefacenti, tramite l’Isola Margarita, e appunto tramite l’Ecuador, e la Bolivia.
Uno in particolare Diosdado Cabello, militare golpista nel 1992 diventato poi il consigliere politico di Chavez.
Le informative dell’antidroga statunitense lo indicano come il capo del cartello dei generali, oggi numero due del regime di Maduro.
In quest’ anarchia totale, i cartelli del crimine non hanno perso potere.
Sono loro a gestire il Catatumbo, la regione di confine tra Colombia e Venezuela famosa per i fulmini e per l’alta concentrazione di piantagioni di coca.
I militari al soldo del cartello garantiscono che la cocaina della famiglia Usuga di Antioquia, rappresentante del clan del Golfo, possa oltrepassare la frontiera e giunga in Venezuela.
“Oggi – rivela un agente della Policia National de Bogotà – non sappiamo cosa passi attraverso quel confine perché è controllato sul lato colombiano dai paramilitari e dall’altro da militari corrotti”
In Venezuela la proliferazione di gruppi criminali, dovuta alla connivenza dei governanti ha fatto sì che le attività illecite rappresentassero un reddito equivalente al 15% dell’economia del paese.
I quattro fattori principali sono; la vulnerabilità delle istituzioni statali, gli agenti criminali, la portata delle economie criminali in Venezuela e l’impatto destabilizzante che queste economie hanno sulla società in generale.
Secondo una recente indaggine ;il contrabbando di minerali, il traffico di droga, la corruzione nei porti e negli aeroporti e il contrabbando di carburante hanno totalizzato 9,4 miliardi di dollari nel 2022, che equivalgono a oltre il 15% del prodotto interno lordo (PIL) del Venezuela.
La posizione geografica dell’Ecuador e altre caratteristiche ambientali hanno a lungo fornito incentivi alla criminalità organizzata transnazionale, che sfrutta il paese come punto di trasbordo di narcotici e come rifugio logistico.

Il tranquillo stato sud americano, ha visto crescere la violenza, in maniera spaventosa, sempre crescente,creando migliaia di vittime all’anno.
Le bande dell’Ecuador hanno scatenato un’ondata di violenza in risposta agli sforzi del nuovo governo per frenare la criminalità, ma la rapida militarizzazione del conflitto da parte delle autorità è priva di una strategia di uscita.
Fiumi di droga e fentanyl quest’ultimo proveniente dalla Cina, vengono trasportati, per terra e mare , tramite i cartelli ecuadoriani.
La domanda di droga , si fà sempre più pressante nel mondo “occidentale”, e i guadagni di conseguenza sono immensi .
Così la coltivazione della coca si è espansa inesorabilmente, aumentando la potenziale produzione di cocaina a livelli senza precedenti.
L’ espansione dei mercati europei è diventata sempre più importante negli ultimi anni.
La droga viene venduta a prezzi elevati dall’altra parte dell’Atlantico e gruppi criminali in America Latina e nei Caraibi hanno allacciato rapporti di traffico con diversi partner europei .
La ‘Ndrangheta italiana , le mafie olandese-marocchine, le reti albanesi e altre intrattengono ormai rapporti di traffico nelle fasi iniziali della catena che aumentano i loro profitti avvicinandoli all’origine del prodotto.
La mafia italiana, soprattutto la ‘Ndrangheta ha capitalizzato il boom della cocaina in Sud America per affermarsi come uno dei gruppi di traffico di droga più influenti al mondo.
Il traffico di droga richiede molta fiducia da entrambe le parti.
Quindi, più sei affidabile, più puoi acquistare….
E la ‘Ndrangheta è come un orologio svizzero, sono sempre puntuali con i pagamenti”.