De Ficchy Giovanni

In splendida forma.

Dal punto di vista fisico e mentale. 

The Donald si gode il trionfo di Milei in Argentina ma anche l’effetto personale che ha imposto in America, ormai immersa nella sfida Trump – Biden

L’ 81esimo compleanno di Joe Biden a, lo spinge rimarcare quanto forte e sano sia lui, il leader repubblicano rispetto al presidente democratico.

Per l’86% degli americani infatti il presidente in carica è troppo vecchio, per candidarsi nuovamente.

Un altro sondaggio, è impietoso con il presidente, lo stato fisico di Biden preoccupa ben il 76% degli americani.

Confermando in larga misura le previsioni dei sondaggi, Donald Trump ha nettamente vinto i caucus  superando il 50% dei voti (e dei delegati).

Una vittoria, questa, rafforzata dall’esito complessivo del voto, il super martedì del 6 Marzo, lo vedrà sicuramente vincitore , e candidato presidente .

Quali considerazioni possiamo fare sullo stato del partito repubblicano, della democrazia statunitense e di questo ciclo presidenziale? 

La democrazia statunitense, appare nonostante tutto reggere, la narrazione trumpiana, parla al cuore di un’America, che è stata scippata del suo sogno.

Lui parla a un paese nostalgico di un’era paradisiaca fatta di alti consumi, finanza deregolamentata e facili crediti.

Descrive alle folle dei suoi fans, una miscela tra l’America dei primi anni 2000 e quella dell’immediato secondo dopoguerra.

Una nazione che deve ” Essere resa di nuovo grande”… riattiva topoi dalla grande forza mitologica su di un paese sempre pronto a rinascere e rigenerarsi.

 La violenza retorica con la quale questo messaggio viene dispiegato contro i nemici interni ed esterni: gli avversari politici,  “parassiti” da “estirpare” (in un altro discorso recente); gli immigrati messicani e centro -americani; i rivali cinesi.

Colpisce quindi, quanto distanti se non antitetici siano anche su questo i modelli e discorsi di Biden e Trump. 

Scandalizzano le parole infuocate di Donald Trump nei confronti dei “delinquenti” della Nato che non finanziano a sufficienza le spese per la difesa, verso i quali il candidato repubblicano incoraggerebbe Vladimir Putin a far di loro quel che vuole. 

Infatti la politica internazionale occuperà la scena centrale della prossima campagna elettorale, con le guerre in Ucraina e a Gaza, le tensioni sul Mar Rosso e l’impatto su catene globali che faticosamente stavano uscendo dalla transizione post-pandemica, la questione di Taiwan e tanto, tanto altro. 

Di Admin

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