De Ficchy Giovanni

Guillotin, un medico educato dai padri gesuiti era convinto che la sua “semplice macchina” avrebbe servito la Rivoluzione, che sarebbe stata umanitaria, e che prima ancora di divenire eguali di fronte alla legge la lama avrebbe reso uomini eguali davanti alla morte e avrebbe reciso tutti i rami del vecchio mondo e inaugurato, nel sangue, il mondo nuovo.
Nella rivoluzione francese, in nome della Dea Ragione, si versò tantissimo sangue, da innondare Parigi,
Torturarono, umiliarono, tantissime persone, intrapresero una opera di scristianizzazione al doppio fine di liberare le masse dal condizionamento politico esercitato dal clero e di costruire una Era Nuova lontana dalle superstizioni, dal fanatismo e dall’oscurantismo religioso.
L’incorruttibile e il tiranno, Robespierre, finì anche lui sotto la lama della ghigliottina.
La civiltà al tempo più sofisticata d’Europa degenerò nella barbarie , oggi invece la Francia sprofonda nuovamente sotto la crisi economica, la crisi sociale,la crisi politica e la crisi culturale.
Gli operai sempre meno votano a sinistra, e i dirigenti della gauche, puntano sugli immigrati .

In Francia vivono oggi ben sette milioni di emigrati, di religione islamica, che come ben si sà votano a sinistra.
Una lunga resa elettorale all’Islam politico, gli ammiratori di Robespierre, si stanno consegnando mani e piedi , agli islamici.
Un baratro che porterà di nuovo la Francia ad un periodo terribile, coinvolgendo tra l’altro anche altri paesi europei.
Un filo rosso unisce i due momenti, ad oltre due secoli di distanza, in un’Europa in cui le democrazie parlamentari sono sempre più in bilico, la lezione di Robespierre, che incarna la tensione tra i principî fondativi della democrazia, e gli imperativi dettati dal suo stesso quadro politico, è più che mai utile a riflettere su una contraddizione che ci riguarda da vicino.
Saranno così ciechi, i francesi da essere trascinati nuovamente nell’abisso ?