Dario Miccheli

Che la Francia si sarebbe trovata di fronte ad un problema era evidente sin da prima delle Europee, le contestazioni alle leggi del governo Francese, erano violente e abbondanti, tanto da far pensare che il Presidente Francese avrebbe potuto trovarsi in difficoltà.
Macron, da navigato banchiere aveva visto arrivare l’onda nera della Le Pen, ed aveva predisposto un possibile rimedio, le elezioni anticipate , tentando di mettere in moto una macchina che avrebbe potuto bloccare la avanzata della destra , un coup de theatre , la proposta di una specie di fronte comune contro i neri, ma il vero colpo di genio è stato quello di far desistere dalle candidature i candidati che nel primo turno erano stati al di sotto del primo posto.
La sinistra ci cade , in nome dell’antifascismo e il partito di Macron, risorge trovando sistemazione al secondo posto come numero di eletti, ma soprattutto la sinistra è unita solo contro la destra e si scaglia contro Macron non calcolando che i numeri senza di lui non ci sono, e che il fronte anti Le Pen contiene anche altri partiti, ma sarà dura lo stesso per il Presidente.
Già un presidente che vede, come era già successo alle europee alla Germania , un calo di elettorato notevole , che rende Francia e Germania sicuramente più deboli in Europa , una manna per la Meloni che ora dato il suo successo alle Europee, vanta di essere il solo Premier vincente , ma sopra tutto, Macron deve abbassare i toni da “galletto”, con l’Italia.
Se si poteva sperare di meglio non sarebbe potuto accadere, peraltro la mancata affermazione della Le Pen , non imbarazza più di tanto visto che non c’era nessun accordo tra le due , ed avendo la Le Pen un pacchetto superiore di deputati europei, avrebbe potuto fare ombra alla vincente Meloni.
Che dire vive la France!