De Ficchy Giovanni

Siamo alla solita messa in scena.

Su questa vittoria pesa moltissimo quello che è ormai più che un sospetto di frode elettorale, visto che tutta la giornata di ieri ha visto innumerevoli episodi di assalti perpetrati dai commandos di Maduro nei confronti delle sedi elettorali non solo con minacce alle lunghe file di votanti, ma anche con veri e propri brogli apportati nel corso delle votazioni e testimoniati da decine di migliaia di persone.

La misura, quando si tratta del chavismo, non è mai colma visto anche gli accordi stabiliti nel 2023 e nominati “delle Barbados”, che ottennero la mediazione oltre che delle celeberrime Isole anche della Norvegia, Russia, Colombia, Messico Paesi Bassi e Stati Uniti, con il preciso scopo, in cambio di un alleggerimento delle sanzioni internazionali, che il Venezuela garantisse il diritto di ogni partito nel nominare candidati.

Ma questa volta si è superato il limite, la vittoria farsa, del dittatore venezuelano, infatti potrebbe rivelarsi un boomerang per lui , visto che politicamente si è allontanato dai leader “progressisti” latinoamericani suoi amici (dal brasiliano Lula al colombiano Petro) per ostentare un legame sempre più profondo con Cina, Russia e Iran: quindi regimi molto particolari e simili al suo, messi in piedi da strumenti elettorali che rappresentano tutto il contrario del concetto di democrazia che Sua Maestà vorrebbe far credere instaurata nel suo Paese.

Maduro, insomma, non è del tutto da solo e sembra non temere nemmeno le ripercussioni a livello di sanzioni internazionali. 

Ora la leader oppositrice Maria Corina Machado chiede ai propri rappresentanti nei seggi di acquisire copia degli atti che testimoniano il voto e seguire il protocollo ufficiale, in modo di tentare di opporsi alla frode perpetrata, chiedendo altresì ai venezuelani di riunirsi in attesa davanti alle proprie sedi elettorali.

Dal 2013, l’anno in cui Maduro è arrivato al potere dopo 15 anni di “rivoluzione bolivariana” guidata da Hugo Chávez, il Pil pro capite del Venezuela è crollato quasi del 70%.

Dopo i disordini post-elettorali del 2018, inoltre, molti stati hanno imposto sanzioni contro il Venezuela e quasi 8 milioni di persone hanno lasciato il paese. 

Il Venezuela è stato coinvolto in una grave crisi politica e economica da anni.

Il paese prospero con ricche riserve di petrolio soffre di mancato gestione, corruzione e sanzioni. 

Di Admin

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