La terapia con Radioiodio rappresenta una modalità di trattamento semplice ed efficace per la cura del carcinoma tiroideo differenziato. Questo trattamento può essere utilizzato sia a scopo ablativo, cioè per distruggere i residui tiroidei presenti dopo l’intervento di tiroidectomia, sia per eliminare le metastasi invisibili.
L’efficacia della cura può risultare efficace già dopo la prima somministrazione, mentre negli altri casi è necessario ripetere più volte il trattamento. Tale procedura che verrà effettuata in regime di ricovero protetto per motivi di radioprotezione, e in condizioni di ipotiroidismo, precede la somministrazione di una o più capsule gelatinose in base al dosaggio stabilito dallo specialista medico nucleare.
Le complicanze del trattamento sono rare. A volte può comparire nausea o vomito mentre in alcuni casi si può manifestare dopo alcuni giorni, lieve senso di dolore al collo. Questi sintomi tendono a scomparire spontaneamente senza alcun tipo di cura. L’accumulo di radioiodio nelle ghiandole salivari può causare un’infiammazione ghiandolare che provoca dolore e secchezza della bocca, per ridotta produzione di saliva. Prima di una scintigrafia tiroidea o di un trattamento radio ablativo è consigliabile seguire una dieta a basso contenuto di iodio, allo scopo di rendere le eventuali cellule tiroidee residue avide di iodio.
Lo iodio è molto diffuso: si trova in molti alimenti, in diversi farmaci ed in molti prodotti. La dieta deve essere seguita per breve tempo, circa 2-3 settimane, e continuata durante il trattamento.
La maggior parte dello iodio sarà eliminato con le urine, tuttavia per alcune settimane una parte dello iodio rimarrà ancora nel corpo del soggetto trattato, per cui potrebbe a sua volta irraggiare alcune persone che si trovano nelle vicinanze. E’ sua responsabilità proteggere gli amici, i parenti e le altre persone.
Rino R. Sortino