De Ficchy Giovanni
La Corte suprema del Venezuela (Tsj) controllata dal governo chavista ha convalidato ufficialmente il risultato delle elezioni del 28 luglio e la vittoria di Nicolas Maduro.
Il Tsj ha ratificato nella sentenza la sua competenza sulle elezioni e afferma che la decisione si basa sui risultati della perizia del materiale elettorale consegnato dal Consiglio Nazionale Elettorale e che “la perizia ha determinato una piena coincidenza con i verbali dello scrutinio”.

Ma l’opposizione non molla.
Di fronte all’attacco contro le nostre libertà e la sovranità popolare, invito tutti i venezuelani a unirsi in loro difesa, perché la posta in gioco è alta”, ha detto González in un comunicato pubblicato sui social network.
Il leader dell’opposizione venezuelana Edmundo González Urrutia ha lanciato un appello ai cittadini e alla comunità internazionale per “difendere le libertà e la sovranità popolare” nel Paese, dopo la convalida “fraudolenta” dei risultati elettorali da parte della Corte suprema e la citazione dalla Procura contro di lui per “disobbedienza”.
“Chiedo a tutte le organizzazioni politiche e sociali, anche quelle che non ci hanno accompagnato alle elezioni, a rimanere ferme nella difesa dei valori democratici e a rispettare la decisione che i venezuelani hanno espresso con il loro voto”, ha affermato.
L’appello arriva in un contesto di tensione crescente dopo l’annuncio della citazione della Procura nell’ambito delle indagini già aperte contro di lui per “chiarire le sue responsabilità nell’usurpazione delle funzioni elettorali dello stato” commessa attraverso la pubblicazione di atti elettorali sul sito internet aperto dalle opposizioni per diffondere i verbali elettorali delle presidenziali del 28 luglio, che le autorità di Caracas continuano a tendere segreti.
Il Venezuela ha un debito stimato di 150 miliardi di dollari o più .
L’inflazione annuale è salita alle stelle fino a poco più del 130.000 percento nel 2018 e, sebbene da allora abbia rallentato, è rimasta al 190 percento nel 2023, secondo la banca centrale.

Violenta Repressione da parte del regime Terrorista di Maduro.
Almeno 25 persone sono state uccise nelle proteste post-elettorali in Venezuela, con quasi 200 feriti e più di 2.400 arrestati.
Le autorità, ovvero la Guardia nazionale bolivariana e i servizi segreti nazionali bolivariani, hanno detenuto illegalmente migliaia di persone, molte delle quali sono state vittime di abusi, perseguitate in tribunali militari o soggette a procedimenti arbitrari privi di garanzie di regolare processo.
In aggiunta, oltre alle forze di sicurezza, gruppi chiamati “colectivos” spesso si comportano per strada come “paladini” locali, sebbene non autorizzati a compiere alcuna detenzione o arresto.
Gli abusi operati con l’intento di punire i detenuti o costringerli a incriminare se stessi o altri.
Questi presto si trasformano in torture vere e proprie attraverso l’attuazione di misure estreme quali scosse elettriche, gravi percosse, sospensioni in posizioni di stress, privazione del sonno, asfissia e abuso sessuale o addirittura stupro.
Questi maltrattamenti si svolgono in piccole e sovraffollate celle di punizione chiamate Tigritos, “piccole tigri”, dove i detenuti sono talvolta costretti a mangiare cibo contenente escrementi o ceneri di sigarette.