De Ficchy Giovanni
Esperto di Geopolitica
Direttore del Centro Studi di Geopolitica
“Libertè Cherie” APS

La mossa del presidente uscente di autorizzare l’utilizzo di armi a lunga gittata in Russia, ha preso di contropiede il team di Trump.
Le conseguenze dell’autorizzazione all’uso di armi a lunga gittata sul suolo russo da parte di Joe Biden ha scatenato una girandola di dichiarazioni, tutte piuttosto prevedibili.
La decisione a lungo richiesta da Zelensky arriva solo in questi giorni: c’è chi ci vede una mossa per mettere in difficoltà Donald Trump nel suo progetto di far terminare il conflitto.
C’è chi sostiene invece che Washington sta solo spiegando a Putin che non è il caso di montarsi la testa.
Sono diversi i fatti che motivano le spiegazioni di questi commentatori, Biden spedisce a Kiev, dal Pentagono, 6 miliardi di aiuti, sufficienti per un anno, prima dell’insediamento di Trump; alla prima manifestazione di un migliaio di russi esuli contro la guerra a Berlino; alle voci di stanchezza della spinta offensiva russa sul fronte di Zaporizhzhia; a una risposta alla telefonata di Scholz per dimostrare che il Cremlino va avanti sul suo percorso.
L’Ucraina è stata presa di mira da «un potente» attacco aereo lanciato dalla Russia, ed è da giorni sotto bombardamento missilistico, e subisce anche l’attacco dei droni, un massiccio attacco al sistema elettrico.
Droni e missili contro città pacifiche, civili dormienti, infrastrutture essenziali, si tratta di continui attacchi con missili da crociera, missili balistici e droni contro siti situati, tra gli altri luoghi, nell’Ucraina occidentale.
Gli ATACMS possono avere un effetto psicologico per i soldati ucraini, ma il numero di missili a disposizione degli americani non è illimitato, e si tratta di armi di vecchia generazione che costano un milione di dollari l’una.
L’Ucraina lancia allora gli ATACMS in Russia, secondo le nuove regole introdotte da Putin, questa mossa prevede una risposta russa con l’uso di armi nucleari.
Questi missili portano testate di 250 chili, al cui interno si trovano submunizioni, chiamate “bomblet”, che possono avere un grande effetto su obiettivi non protetti, come aeroporti e concentrazioni di truppe.
Putin ha sempre solo minacciato reazioni ogni volta che l’Occidente forniva a Kiev armi più sofisticate, lui sa che l’escalation della guerra metterebbe in difficoltà il nuovo presidente USA Donald Trump.
Non è la prima volta che Putin e il suo portavoce affermano che la consegna di mezzi tecnologicamente più avanzati da parte dell’Occidente avrebbe comportato una reazione da parte russa. Tuttavia, tutte le linee rosse, come quella della fornitura dei carri armati Leopard e Abrams o degli F-16, sono state superate senza reazioni da parte di Mosca.
A Putin conviene aspettare due mesi, cioè il momento in cui Trump sarà nel pieno dei poteri, prendendo nel frattempo le precauzioni necessarie per ridurre i danni degli ATACMS.
Esiste anche il rischio che Mosca pensi di usare qualche arma nucleare tattica
I russi dispongono di una grande quantità di colpi di artiglieria, anche grazie alla Corea del Nord.
Mosca continuerà comunque a combattere fino a quando non avrà conquistato tutti e quattro gli oblast definiti come obiettivo del conflitto dallo stesso Putin.