La nascita della moderna Romania: il cammino verso l’unità nazionale

di Nicola Comparato

La Giornata Nazionale della Romania, celebrata il 1° dicembre, ricorda un momento fondamentale nella storia del Paese: la Dichiarazione di Alba Iulia del 1918, quando l’assemblea dei delegati rumeni proclamò l’unione della Transilvania con la Romania, segnando il completamento dell’unità territoriale della nazione.

Il cammino verso la formazione della moderna Romania è stato lungo e segnato da tappe significative. Il primo passo importante fu compiuto nel 1859, quando il 24 gennaio le due regioni storiche della Moldavia e della Valacchia si unirono sotto la guida di Alexandru Ioan Cuza, ponendo le basi dello stato rumeno moderno.

Tra il 1877 e il 1878, la Romania riuscì a conquistare l’indipendenza dall’Impero Ottomano, ottenuta attraverso la vittoriosa Guerra d’Indipendenza. Questo traguardo venne ufficialmente riconosciuto nel 1878 con il Trattato di Berlino, che sancì anche l’annessione della Dobrogea alla Romania.

Nel 1881, la Romania divenne un regno e Carol I fu incoronato primo re, consolidando ulteriormente la sovranità nazionale. Durante le guerre balcaniche del 1912-1913, il Paese riuscì ad ampliare il proprio territorio, acquisendo nuove aree nella Dobrogea meridionale.

Un altro momento cruciale fu il 1914, con la morte di Carol I e l’ascesa al trono di Ferdinando I, che segnò l’inizio di una nuova fase per il regno. Tuttavia, fu il 1918 a rappresentare l’anno decisivo per l’unificazione della Romania. Il 27 marzo, la Bessarabia proclamò la sua unione con il regno, seguita dalla Bucovina il 28 novembre. Infine, il 1° dicembre, ad Alba Iulia, l’assemblea nazionale dei rappresentanti rumeni sancì l’annessione della Transilvania, completando così l’unificazione territoriale della nazione.

Questi eventi hanno segnato la nascita della moderna Romania, trasformandola in uno stato unitario e indipendente, un traguardo storico che ogni anno, il 1° dicembre, viene celebrato con orgoglio in tutto il Paese.

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