De Ficchy Giovanni

“Trovami un cecchino e attueremo il tuo piano” che sarebbe stato quello di uccidere la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Ieri mattina è stata smantellata nel corso di un’operazione coordinata dalla Procura di Bologna che ha portato all’arresto di 12 persone l’organizzazione neo nazista che voleva ” eliminare” la Premier.
La Meloni, si legge nell’ordinanza, era ritenuta “asservita al potere ebraico” e quindi era “una schifosa” e contro di lei era in corso “una vera e propria attività di dossieraggio” da parte dei capi dell’organizzazione.
I componenti della Werwolf Division stavano proseguendo nel “progetto di uccidere Meloni” con l’obiettivo dichiarato di “sovvertire l’ordine democratico” e arrivare alla “guerra civile”.
La ‘Werewolf Division’ (il nome viene dai ‘lupi mannari’ nazisti guidati da Heinrich Himmler per contrastare l’avanzata delle forze alleate e sovietiche in Germania alla fine della Seconda guerra mondiale) era già finita nel mirino di un’inchiesta della Procura di Napoli nel maggio 2023 con otto indagati. In quell’occasione era emersa una rete Telegram gestita da Bologna che sarebbe servita per organizzare “atti eversivi violenti”, inneggiando alla Shoah.
Il gruppo neonazista svolgeva la propria attività di propaganda e reclutamento di “nuovi uomini e donne pronti alla rivoluzione” sia attraverso gruppi Telegram denominati “Werwolf Division Discussioni” e “Movimento Nuova Alba” (quest’ultimo ancora più ristretto e nato in un secondo momento con la finalità di occultare le progettualità più violente e strumentale anche alla formazione di “guerrieri”) sia con incontri dal vivo e volantinaggi svolti nel Bolognese.
“Non ha senso attendere ancora”, “bisogna trovare armi e persone che sappiano usarle“.
“Allora tenete presente che avrete dei soldati pronti quando sarà che attaccheremo il palazzo del governo per togliere di mezzo le pedine dei Massone farli venire allo scoperto!
Noi ci stiamo preparando alla battaglia, mentalmente e fisicamente, e aspettiamo solo di trovare delle armi da poter usare” scrivono nell’ordinanza.
