De Ficchy Giovanni
Esperto in materie economiche

Nella classifica top 500 dove capeggiavano nel 2001 il colosso petrolifero Exxon, General Electric, Citibank o Walmart, oggi nei primi cinque posti vediamo Apple, Amazon, Alphabet (Google), Microsoft (la sola presente nella top 5 del 2001) e Facebook
Il concetto di Joseph Schumpeter di “distruzione creatrice” ha goduto, negli ultimi anni, di una notevole fortuna all’interno del mondo dell’economia digitale, venendo utilizzato dai giganti della Silicon Valley, nonché dalle grandi piattaforme digitali, per identificare alcuni dei processi da essi innescati.
Distruzione creativa è quindi superamento di una convenzione, di un comportamento che tutti condividono, è creazione di un pensiero innovativo prima ancora di creare l’innovazione.
Sono passati 100 anni, e questo concetto richiama uno dei precetti della New Economy: la distruzione

creativa, intesa come sovversione del pensiero convenzionale.
Il mercato di oggi, e ancor più quello di domani, e ancor più quello della piccola impresa, richiedono all’imprenditore capacità di gestire il presente progettando il futuro non solo attraverso processi di estrapolazione e proiezione, ma anche creando discontinuità (quantum leap)
Quanto ciò sia difficile e arduo lo dimostrano alcune opinioni espresse da personaggi celebri:
- Harry M. Warner, fondatore della Warner Bros., a proposito di cinema nel 1927: “Il muto non morirà: chi diavolo vorrebbe sentir parlare gli attori!”
- Kenneth Olsen, presidente della Digital Equipment, a proposito di computer nel 1977: “Non c’è nessuna ragione per cui una persona debba avere un computer in casa”
- Darryl Zanuck, boss della 20th Century Fox a proposito di televisione nel 1946: “In sei mesi la gente si stancherà di stare davanti ad una scatola di compensato tutte le sere”
Bene fa l’imprenditore a cercare prospettive differenti di osservazione del suo microcosmo ed elaborare visioni che inducono discontinuità.
Studiando il ciclo della conoscenza, l’innovazione della forma mentis e le motivazioni per cui le aziende innovano
Tutto ciò nella consapevolezza dei dati di azienda, quindi avendo risolto i problemi, tuttora troppo frequenti, derivanti dalla assenza di adeguati strumenti di controllo di gestione.
La distruzione Creativa dell’I.A: quando l’Uomo diventò di troppo…., ma di questo ne parleremo in un capitolo dedicato.