Il Cinemaniaco

70 anni fa nasceva RAY LIOTTA (Newark, New Jersey, USA, 18 dicembre 1954 – Santo Domingo, Repubblica Dominicana, 26 maggio 2022).
Sulle cover delle riviste cinematografiche della fine degli anni Ottanta, Hollywood si rinnovava in un volto nuovo, quello di Ray Liotta.
Sexy, straordinario ed esclusivo attore italo-americano, che ha saputo staccarsi dal rischio di diventare un caratterista di genere, giocando su ghigni e sguardi ed emergendo come un grande attore, oltre che come uno dei protagonisti più magnetici del grande schermo.
Intensa è la sua partecipazione nel mondo del cinema, dove ha saputo fornire un apporto creativo e concreto – supportato da un marchio frizzante tutto italiano – coltivando un personaggio dotato di evidente charme.
Orfano di Alfred e Mary Liotta, Ray è stato adottato all’età di sei mesi dalla famiglia Vidimarli.
Dopo aver frequentato l’Union High School, ha lavorato in un cimitero per guadagnare quel tanto che gli servirà per pagarsi gli studi di recitazione alla University of Miami, all’interno della quale conoscerà il suo migliore amico, l’attore Steven Bauer.
Nei primi anni, ha esordito in film tv come Another World (che poi è diventato un serial a puntate) e ha bazzicato nel piccolo schermo fidanzandosi con ben due delle attrici del tubo catodico degli anni Settanta: Vicky Dawson e Susan Keith.
Successivamente, è entrato nel mondo delle soap operas, recitando in A cuore aperto e Casablanca, diventando molto amico di Josh Taylor, uno degli attori più cool della tv fine anni Settanta.
Poi, non volendo precludersi nulla, ha recitato anche nel musical “Tutti insieme appassionatamente” (1974) nel ruolo di Kurt Von Trapp.
Ma la vera esplosione di fama è arrivata quando Melanie Griffith, allora moglie di Steven Bauer, ha raccomandato Liotta al regista Jonathan Demme per il film Qualcosa di travolgente, dove anche lei recitava. Il ruolo dell’ex marito galeotto psicopatico e violento, gli ha fruttato una nomination ai Golden Globe come miglior attore non protagonista, con una valanga di offerte dove avrebbe dovuto riprendere il ruolo dello psicopatico.
Ma Ray Liotta ha rifiutato parte di queste, non avendo alcuna intenzione di diventare un caratterista. Sceglie, per cui, piccoli film come Nick e Gino di Robert M. Young che ha sorpreso tutti per il grande successo, e successivamente passa a L’uomo dei sogni di Phil Alden Robinson, con Kevin Costner, pellicole insomma che possono fargli dimostrare al pubblico il suo talento anche per ruoli totalmente al di fuori della criminalità.
Negli anni Novanta, a sorpresa, Martin Scorsese lo sceglie come protagonista del suo Quei bravi ragazzi nel ruolo di Henry Hill. Da quel momento alterna ruoli drammatici come quello del poliziotto in Abuso di potere di Jonathan Kaplan con Kurt Russell, a ruoli più romantici come quello del vedovo di Una moglie per papà di Jessie Nelson con Whoopi Goldberg, passando perfino per il war-movie con Quando gli elefanti volavano di Simon Wincer.
Nel 1997 si sposa con l’attrice e produttrice Michelle Grace, dalla quale divorzierà solo nel 2004, dopo aver avuto la sua unica figlia, Karsen, anche lei attrice.
I suoi occhi e il suo nome sono così famosi che la rock band inglese Linoleum gli intitola una canzone “Ray Liotta”. Paul Schrader lo dirigerà in Forever Mine.
All’inizio del 2000 comincia a recitare come protagonista in alcuni film di serie B o indipendenti che finiscono soprattutto sul piccolo schermo.
La sua fama comincia a scemare.
È stato il grande Ridley Scott a riportarlo un po’ sulla via della notorietà inserendolo nel cast di Hannibal nel 2001, intanto che, nello stesso anno, si divertiva a frapporsi fra madre (Sigourney Weaver) e figlia (Jennifer Love-Hewitt) truffatrici in Heartbreakers – Vizio di famiglia di David Mirkin.
Magnifica la sua interpretazione del padre dello spacciatore George Jung (Johnny Depp) in Blow di Ted Demme e si dicono grandi cose anche quando si fa dirigere da Guy Ritchie in Revolver.
Seguono poi Svalvolati on the road (2007), Smokin’ Aces (2007), In the Name of the King (2008), Crossing Over (2009), Segui il tuo cuore (2010) e Cogan – Killing Them Softly (2012).
Nel 2013 è nel cast di Come un tuono di Derek Cianfrance, accanto a Ryan Gosling, Bradley Cooper ed Eva Mendes.
Più recentemente ha partecipato a La regola del gioco di Michael Cuesta, a Go with me di Daniel Alfredson, Campus Code di Cathy Scorsese e Kenneth M. Waddell (2015), Flock of Dudes di Bob Castrone e Sticky Notes di Amanda Sharp (2016), Storia di un matrimonio di Noah Baumbach (2019), Fast Times at Ridgemont High Table Read di Ivan Dudynsky e Hubie Halloween di Steven Brill (2020), No Sudden Move di Steven Soderbergh e I molti santi del New Jersey di Alan Taylor (2021), Broken Soldier di Matthew Coppola (2022) e i film usciti postumi Cocainorso di Elizabeth Banks, Fool’s Paradisedi Charlie Day, The Substance di Coralie Fargeat (2023).
Ingiustamente sottovalutato, Ray Liotta è stato un attore fortunato, rappresentante di quel sogno che tutti gli attori italoamericani vorrebbero vedere esaudito, quello di scontrarsi con ruoli lontani dalla macchietta.