Leonardo e NATO: La Strategia della Paura per Giustificare la Guerra

Di Francesca Romana Bianco, corrispondente estera

Introduzione
In un mondo sempre più instabile, due nomi emergono come pilastri del militarismo globale: Leonardo, il colosso italiano dell’industria bellica, e la NATO, simbolo di sicurezza per alcuni, ma di oppressione per altri. Attraverso strategie definite da molti come “terrorismo psicologico”, queste entità mantengono alta la tensione internazionale, giustificando una corsa agli armamenti che sembra non avere fine.

Leonardo: Innovazione al servizio della guerra
Leonardo è diventata un punto di riferimento nell’industria militare mondiale, ma a quale costo? La recente acquisizione dell’israeliana Radar Electronic Industries ha portato l’azienda al centro delle critiche. Questa società, specializzata in radar militari, fornisce tecnologie che equipaggiano bulldozer blindati utilizzati nei territori palestinesi, strumenti di distruzione che alimentano un sistema di oppressione.



Gli studenti universitari e delle scuole superiori italiane hanno reagito con forza. A Torino, nel cuore dell’innovazione tecnologica e della ricerca, hanno occupato la sede di Leonardo e manifestato contro la collaborazione tra università e industria bellica. La loro protesta evidenzia una crescente consapevolezza che l’innovazione tecnologica non dovrebbe servire la guerra, ma la costruzione di un futuro pacifico.

La NATO e il terrorismo psicologico
Se Leonardo rappresenta il braccio tecnologico, la NATO è il motore strategico. Con una propaganda basata sulla paura, l’organizzazione giustifica enormi spese militari per “difendere” l’Occidente. Ma chi sta realmente minacciando chi? Le retoriche belliciste della NATO, che promettono risposte “aggressive e violente” a qualsiasi attacco, creano un clima di terrore psicologico che non solo alimenta i conflitti, ma legittima una corsa agli armamenti senza fine.

Il peso sulle nuove generazioni
Le giovani generazioni, sempre più consapevoli, si oppongono con coraggio a questo sistema. Le manifestazioni contro Leonardo e la NATO mostrano che i giovani rifiutano un futuro costruito sulla guerra. Chiedono che le risorse vengano destinate a ricerca, sanità e sostenibilità, anziché a tecnologie distruttive.

Conclusione: Un appello alla pace
Leonardo e NATO sono diventati simboli di un sistema che antepone il profitto e il potere alla vita umana. Le proteste degli studenti rappresentano una speranza: quella di un futuro in cui tecnologia e politica siano al servizio della pace e della giustizia. Il cambiamento è possibile, ma solo se la società avrà il coraggio di opporsi a questo sistema.

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