De Ficchy Giovanni

L’opposizione venezuelana, che rivendica la vittoria del suo candidato Edmundo Gonzalez Urrutia alle elezioni presidenziali di luglio, ha definito l’insediamento di Maduro per il terzo mandato un “colpo di stato”.

 Finora l’unico capo di Stato presente è Miguel Díaz Canel, presidente di Cuba, il cui arrivo è stato trasmesso in diretta dalla televisione di Stato venezuelana.

Vyacheslav Volodin, presidente della Duma di Stato russa, è presente in rappresentanza di Vladimir Putin. Per la Cina c’è Wang Dongming, rappresentante del parlamento, per conto del presidente Xi Jinping.

Atterrati nella capitale del Venezuela anche Gaston Browne, primo ministro di Antigua e Barbuda, Claudius Francis, presidente del parlamento di Santa Lucia, e due ministri dello Stato caraibico di Grenada: Dennis Cornewall, titolare delle infrastrutture, e Adrian Thomas, responsabile del turismo.

Il resto dei partecipanti sono funzionari politici di medio livello o autorità di forum politici come l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec), rappresentata dal segretario generale, il kuwaitiano Haitham Al-Ghais. 

Meloni: su Machado atto inaccettabile, non riconosciamo Maduro

Le notizie che arrivano dal Venezuela rappresentano un altro inaccettabile atto della repressione del regime di Maduro, di cui non riconosciamo la proclamata vittoria elettorale. Intendiamo continuare a lavorare per una transizione democratica e pacifica. Le legittime aspirazioni di libertà e democrazia del popolo venezuelano devono finalmente trovare realizzazione“.

Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano, aveva chiesto “la liberazione immediata” di Machado, sottolineando: “Non possiamo più tollerare le azioni repressive e illegittime del regime di Maduro che ha perso le elezioni”. Il titolare della Farnesina ha espresso la sua solidarietà “a tutti i cittadini che combattono per la libertà e la democrazia in Venezuela”.

Un colpo di stato è stato compiuto”, ha affermato la principale coalizione di opposizione, Plataforma Unitaria, in una dichiarazione pubblicata sui social media

. La coalizione ha parlato di “usurpazione del potere da parte di Nicolas Maduro (…), sostenuto con la forza bruta e ignorando la sovranità popolare espressa con forza il 28 luglio”

  Negli Usa il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in una conferenza stampa con un gruppo ristretto di giornalisti, rende noto che gli Stati Uniti  introducono nuove sanzioni contro otto alti funzionari di Caracas “alla guida delle principali agenzie economiche e di sicurezza che consentono la repressione e il sovvertimento della democrazia in Venezuela da parte del presidente Nicolás Maduro.

“Nicolás Maduro non ha la legittimità di un presidente democraticamente eletto”. Esordisce così Kaja Kallas, alto rappresentante Ue, in una nota a nome dei 27 Paesi dell’Unione Europea.

“L’Ue sostiene il popolo venezuelano nella sua difesa della democrazia – rivendica sempre Kallas -. Le nuove sanzioni colpiscono le persone che minano la democrazia e i diritti umani. Continueremo a lavorare con tutti i venezuelani per una soluzione democratica della crisi”.

Intanto il Consiglio Ue rende noto che ha deciso di prorogare le misure restrittive nei confronti del Venezuela per un altro anno, fino al 10 gennaio 2026.

Il Consiglio ha reintrodotto le restrizioni di viaggio applicate a quattro persone, temporaneamente sospese lo scorso maggio.

Nuove misure restrittive sono state introdotte nei confronti di altre 15 persone, alla luce degli sviluppi successivi alle elezioni presidenziali e della mancanza di progressi verso un dialogo guidato dal Venezuela che porti al ripristino della democrazia e dello Stato di diritto.

Di Admin

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