
Avevo già notato nelle manifestazioni degli ultimi tempi, la tendenza tutt’altro che tranquillizzante di voler bruciare in effige il capo del governo e i vari ministri che si alternavano nelle piazze a seconda fosse una manifestazione studentesca, con Valdisara, o a favore della Palestina, con il ministro Piantedosi, debbo dire che tutte le raffigurazioni bruciavano con la stessa intensità e lo stesso odio sperticato.
Quindi, come chicca, ho visto un” “karaoke” che incitava , tra grandi applausi e risate ad appendere ” tutti a testa in giù”.
A parte il buon gusto delle cosa, credo che un minimo di autocontrollo dovrebbe esserci e ricordare Piazzale Loreto, non credo che faccia bene alla pacificazione nazionale.
Ma l’odio ha i suoi standard e i suoi credo, odiare, è sicuramente un modo di sentirsi vivi per soggetti che non hanno niente alto dalla vita.
Ma questi episodi mi hanno fatto tornare alla memoria le meravigliose lotte che Guareschi faceva fare a Don Camillo e a Peppone in Mondo Piccolo, la lotta c’era ed era aspra , ma la ragione vinceva sempre, ma quello è un libro ,dei personaggi non reali, quello che stiamo vivendo tutti i giorni è un’altra cosa.
Si cerca lo scontro , come negli anni ottanta, che io ho vissuto, speriamo di no, ma se ci scappa il morto , quale sarà il prossimo steep?
Mio padre era un funzionario della prefettura e quando c’era bisogno lo mandavano a gestire i comuni che erano sotto amministrazione controllata, o semplicemente , era sta sciolto il consiglio comunale, quando arrivammo davanti al comune , mio padre , vedendo i manifestanti della sinistra ,il comune era governato dal PCI , capi che aveva sbagliato a portarmi con se, per stare qualche ora in sieme, il volto gli si induri quando vide che lo avevano impiccato in effige e quindi gli avevano dato fuoco.
Ebbi una paura terribile, io adoravo mio padre e lui non era cattivo, ma solo un servitore dello stato.
Nella mia vita universitaria o vissuto mille scontri che non avevano altra scopo che destabilizzare lo stato, per sostituirlo con una nuova realtà.
Ma all’epoca un senso c’era , era dettato dalla necessità di essere ” diversi, alternativi, brigatisti” .
Ma la rivolta di allora si spense per gli errori politici di approssimazione , di mancanza di un vero ideale unico, troppe le sigle, le diversificazioni sociali e lo Stato vinse con i suoi servitori, la Polizia , i Carabinieri la Guarda di Finanza molti morirono, ma gli altri persero in democrazia sono i cittadini che decidono chi comanda, chi è lo Stato, e come disse mio padre, stai tranquillo, comunque lo Stato vince sempre, anche sui cartelli bruciati, sulle bombe carta e su gli idioti che si credono di cambiare il mondo.