Africa e Intelligenza Artificiale
di Tudor Petcu
La tecnologia è giustamente considerata la guida principale della società e della coscienza contemporanea, ed è chiaro che è riuscita a catturare il modo di funzionare umano. È presente nelle occupazioni più elementari ed è diventato una specie di apparato respiratorio dal quale l’uomo contemporaneo non può più staccarsi.
Ci riferiamo più specificatamente al fenomeno dell’intelligenza artificiale che, secondo Noah Yuval Harari, assumerà sempre più la forma di una nuova comunicazione sociale. Un fenomeno generato dalle grandi potenze mondiali, tra cui Cina e Giappone, ma è molto interessante che l’intelligenza artificiale sia riuscita a trovare casa anche in Africa.
L’Africa, considerata a ragione custode di antiche tradizioni e culture tribali, si sta lentamente ma inesorabilmente inserendosi in un accelerato processo di modernizzazione e da questo punto di vista dovremmo fare riferimento anche a nuove politiche agricole o strategie ecosostenibili per un ambiente respirabile.
Paesi come il Marocco, il Sudafrica, il Senegal o persino il Burundi sono diventati una parte importante delle nuove sperimentazioni tecnologiche, principalmente per via dell’esigenza di sviluppo sociale.
Se dovessimo fare riferimento al logorio storico e culturale dei paesi africani, gli investimenti basati sull’intelligenza artificiale provenienti dalla Cina potrebbero sembrare la soluzione salvifica nella speranza della nascita di una coscienza africana integrata nella sfera della modernità.
Nasce così il progetto “Smart Africa”, un progetto che suggerisce che la tecnologia può penetrare anche nelle zone più isolate ma, allo stesso tempo, questa volontà sperimentale di potenza dovrebbe restare una bandiera dell’evoluzione sociale, e non un addolcimento distruttivo delle identità locali.
D’altro canto, finché la Cina sarà il principale fornitore di intelligenza artificiale in Africa, la stampa internazionale dovrebbe riflettere meglio sulle possibili alleanze sino-africane che potrebbero rappresentare un contrappeso alla struttura dell’Unione Africana nonché ai rapporti tra l’Unione Africana e l’Unione Africana e l’Unione Europea.
“Smart Africa” si sta rivelando al momento un nuovo progetto stimolante e non è escluso che, grazie agli investimenti cinesi, nuovi concorrenti possano affacciarsi sul mercato dell’intelligenza artificiale.
