Il presidente Gustavo Petro non ha smesso di generare polemiche con i suoi continui messaggi di sfida nei confronti del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

Un atteggiamento che non è passato inosservato, soprattutto alla giornalista Vicky Dávila, che sabato non ha lesinato critiche al presidente colombiano.

Con tono fermo, Dávila ha espresso il suo malcontento per le intenzioni di Petro, affermando che questa sfida a Trump non è un atto impulsivo, ma una strategia deliberata che, secondo lei, ricorda le tattiche dell’ex presidente venezuelano Hugo Chávez nel suo confronto con il governo. di George W. Bush.

Dávila, che ha intenzione di candidarsi alla presidenza della Colombia alle elezioni del 2026, ritiene che Petro stia cercando di provocare una reazione internazionale, come accaduto lo scorso fine settimana, con le conseguenze che ciò potrebbe avere per la Colombia. Secondo la giornalista, l’obiettivo di fondo di Petro sarebbe quello di creare uno scenario di crisi, che potrebbe servire da pretesto per affermare che le elezioni del 2026 non saranno libere, seguendo lo stesso schema che, a suo avviso, Nicolás Maduro ha utilizzato in Venezuela per giustificare il furto delle elezioni.

Le relazioni tra Stati Uniti e Colombia, fondamentali per la politica estera del Paese, attraversano un momento delicato. Dávila sostiene che questi continui scontri con il governo degli Stati Uniti non dovrebbero rispondere agli interessi personali o politici di Petro. “Il rapporto con gli Stati Uniti deve essere al di sopra di qualsiasi interesse meschino”, ha affermato con fermezza, invitando i colombiani a non farsi trascinare in quelli che lui considera i giochi pericolosi del presidente.

Il pericolo, secondo Dávila, risiede nelle gravi conseguenze che potrebbero derivare da un conflitto più acuto con Trump, che colpirebbe direttamente i colombiani. Con tono deciso, il giornalista ha sottolineato che Petro sta giocando col fuoco e che non gli importa se il Paese ne subirà le conseguenze, poiché, a suo avviso, il presidente colombiano ritiene che uscire da questa situazione gli avvantaggerebbe politicamente. “Inoltre, pensa che sia nel suo stesso interesse”, ha aggiunto Dávila, senza nascondere la sua preoccupazione per i possibili effetti devastanti sulla nazione.

In risposta a questa situazione, Dávila ha annunciato che nei prossimi giorni si recherà a Washington per incontrare i deputati di entrambi i partiti, repubblicani e democratici, nonché uomini d’affari e membri della società civile. Lo scopo della sua visita sarà quello di spiegare i rischi che, secondo lei, la Colombia corre a causa della situazione con gli Stati Uniti e di presentare possibili soluzioni per superare questa crisi diplomatica.

Non è la prima volta che il giornalista esprime preoccupazione per i rapporti tra Colombia e Stati Uniti sotto il mandato di Petro. Già il 26 gennaio Dávila aveva messo in guardia dalle gravi conseguenze che avrebbe potuto comportare una rottura drastica con l’amministrazione Trump, un conflitto che avrebbe potuto isolare la Colombia a livello internazionale. In quell’occasione espresse con angoscia che quanto accaduto era “più che grave” e che Petro aveva acceso “un incendio storico” che avrebbe potuto colpire l’intera nazione.

In questo scenario di tensioni, la domanda che si pone è se il governo di Petro riuscirà a gestire la sfida internazionale senza che le ripercussioni siano ancora più profonde per la Colombia. Le prossime mosse del governo colombiano e la risposta degli Stati Uniti definiranno il corso di una crisi diplomatica che, per il momento, sembra non avere una conclusione chiara

Di Admin

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