
Negli ultimi giorni, il panorama politico italiano è stato scosso da una vicenda che ha messo sotto i riflettori la premier Giorgia Meloni e alcuni membri del suo governo
“C’è qualcosa di torbido” sul caso di Osama Almasri, forse “qualcuno ha tirato un pacco a Giorgia Meloni…”.
Questo è il “non detto” che Paolo Mieli decide invece di porlo al centro del dibattito a Otto e mezzo, su La7.
Il giornalista, non è certamente un fans della presidente del Consiglio, ma è sicuramente una persona equilibrata ed oggettiva.
Sempre sulla stessa emittente e allo stesso programma il procuratore capo Nicola Gratteri si era scatenato contro la Meloni ma che ha detto: ‘Su una cosa ha ragione’.
Il modo in cui è venuta fuori questa notizia sono sospette.. alludendo chiaramente all’operato di terze persone.
“La presidente del Consiglio italiana è troppo stabile, troppo forte molto influente in Europa e troppo vicina al presidente americano”,
Da un lato è già evidente che Meloni resterà a Palazzo Chigi per un bel po’ anche grazie al suo sapersi destreggiare tra le vicende internazionali ed europee, consapevole che il futuro del suo governo dipende in larga parte da Washington.
L’assurdo avviso di garanzia al presidente del Consiglio, al ministro dell’Interno, al ministro della Giustizia ed al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, a due giorni dalla incomprensibile protesta dell’Anm nelle aule giudiziarie, costituisce un ulteriore atto per cercare di avvelenare il clima politico, istituzionale e sociale.