
La lettura dei giornali di oggi chiarisce bene i contorni dell’accordo che si negozierà per la fine della guerra: l’Ucraina non entrerà nella Nato, si accontenterà della creazione di un super-esercito sul suo territorio in cambio della cessione di miliardi in terre rare agli Usa; cessione dei territori conquistati dai russi; presenza iniziale in territorio ucraino di una forza militare congiunta europeo-asiatica sotto le insegne dell’Onu; la futura difesa dell’Ucraina sarà appannaggio dell’Europa, non più degli USA; Zelensky informato a cose fatte;
L’ Europa esclusa dal negoziato.
Vent’anni di scelte sbagliate hanno ridotto il continente a un’ombra, un fantasma.
Uno slogan.
Nell’illusione di poter dettare le regole al mondo, l’Europa ha smesso di esistere come potenza.
Un’Europa che predica, impone scelte senza alternative, s’illude di poter cambiare il mondo senza avere in mano la tecnologia per farlo. Un’Europa che ha smesso di essere competitiva, che ha rinunciato a produrre energia e ora ne subisce le conseguenze.
Un sistema che non regge più, aziende costrette a chiudere o delocalizzare, un’autosufficienza energetica mai costruita e una dipendenza dagli altri che ora si paga a caro prezzo.
Il guaio è che si continua a parlare invece di agire……
Intervista a Trump sulla vicenda.
Considera l’Ucraina come un membro alla pari del processo di pace?
Trump: Questa è una domanda interessante.
Penso che debbano fare la pace…
Non era una buona guerra per entrare.
Devono fare la pace.
Tre punti:
1. Non è “una domanda interessante”.
Gli ucraini sono quelli che combattono la guerra.
Quindi, naturalmente, sono un membro alla pari del processo di pace.
2. L’Ucraina non è “entrata in guerra”.
Non hanno iniziato la guerra.
Stanno difendendo il loro diritto di esistere.
3. L’Ucraina vuole la “pace” più di chiunque altro.
Ma cedere parti dell’Ucraina alla Russia non è pace.
