Di Rivera White, corrispondente USA per Giornalesera.com

Washington Dc

Un nuovo scandalo sta mettendo sotto pressione il National Institutes of Health (NIH), accusato di aver finanziato esperimenti sugli animali con soldi pubblici in condizioni estremamente crudeli. Documenti ottenuti tramite il Freedom of Information Act (FOIA) rivelano che tra il 2020 e il 2021, il NIH ha speso 2.3 milioni di dollari in uno studio in cui beagle venivano iniettati con cocaina per osservare gli effetti della droga in combinazione con altri farmaci.

Ma la sperimentazione non si ferma qui. Un altro programma finanziato dal NIH prevedeva che cani venissero infestati da mosche portatrici di malattie per studiare la trasmissione di infezioni. I beagle, completamente immobilizzati e sedati, venivano lasciati senza possibilità di difendersi, mentre le mosche si nutrivano di loro.

Parallelamente, in un altro laboratorio, il NIH ha finanziato esperimenti su gatti in cui gli animali venivano sottoposti a elettroshock per studiare il loro sistema nervoso. I gatti venivano immobilizzati e scossi da scariche elettriche, un metodo altamente invasivo e doloroso, che ha sollevato l’indignazione degli attivisti per i diritti degli animali.

Molti degli animali utilizzati in questi studi non sopravvivono agli esperimenti, e quelli che restano in vita vengono spesso restituiti ai laboratori Charles River per essere sottoposti a ulteriori test o soppressi.

Charles River: il lato nascosto della sperimentazione animale

Charles River è uno dei più grandi laboratori di sperimentazione animale al mondo, con strutture in più di 20 Paesi. Questo colosso della ricerca preclinica fornisce animali da laboratorio per esperimenti farmaceutici, tossicologici e di biotecnologia, e ha collaborato con il NIH e altre agenzie federali per decenni.

Tuttavia, il laboratorio è stato più volte citato dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) per violazioni del benessere animale, tra cui:

Mancanza di cure veterinarie adeguate.

Condizioni di vita inadeguate, con animali costretti in gabbie sporche e sovraffollate.

Manipolazione brutale degli animali da parte degli operatori.

Uso di procedure estremamente invasive senza adeguata anestesia o analgesia.


I beagle e i gatti sottoposti agli esperimenti del NIH e poi inviati a Charles River spesso non ne escono vivi. Le testimonianze di ex dipendenti e le ispezioni federali descrivono un sistema in cui gli animali vengono trattati come materiali usa e getta, senza alcuna considerazione per la loro sofferenza.

L’uso di fondi pubblici e il dibattito etico

Il NIH difende questi esperimenti affermando che non esistono ancora alternative affidabili alla sperimentazione animale, ma molti esperti contestano questa affermazione. Oggi, tecnologie avanzate come gli organi su chip, i modelli di tessuti umani in 3D e l’intelligenza artificiale possono fornire dati più accurati rispetto agli studi sugli animali.

Il Congresso degli Stati Uniti sta esaminando diverse proposte per limitare l’uso di fondi pubblici in queste ricerche, con parlamentari come Nancy Mace (R-S.C.) che chiedono maggiore trasparenza e una transizione verso metodi di ricerca più moderni e meno crudeli.

Negli anni a venire, il dibattito sulla sperimentazione animale sarà inevitabilmente al centro dell’agenda politica e scientifica. Il NIH e i laboratori come Charles River dovranno decidere se adattarsi ai progressi tecnologici e abbandonare le pratiche obsolete, o affrontare una crescente opposizione pubblica e politica.

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