Il presidente russo Vladimir Putin ha osservato venerdì scorso che la Russia ha iniziato a riorientarsi verso i mercati di Asia, America Latina e Africa molto prima del conflitto in Ucraina.

Nuovi dati indicano che le aziende russe di legname hanno perso un terzo dei loro mercati di esportazione a causa delle sanzioni internazionali, esacerbando ulteriormente le sfide economiche che il paese deve affrontare.

Mentre il presidente Vladimir Putin affronta una crisi economica sempre più profonda, la Russia sta lottando sotto il peso di severe sanzioni e tassi di interesse record, che stanno paralizzando aziende e industrie in tutta la nazione.

L’inflazione in Russia è aumentata in modo incontrollato, spingendo la Banca centrale ad aumentare i tassi di interesse al 21% alla fine dell’anno scorso.

I funzionari della banca non hanno escluso ulteriori aumenti per combattere le pressioni inflazionistiche.

Questi tassi di interesse alle stelle hanno reso sempre più difficile per le aziende rimborsare i prestiti, spingendone molte verso la bancarotta.

La situazione è ulteriormente aggravata dalle sanzioni occidentali, che hanno tagliato l’accesso ai mercati di esportazione critici, lasciando le aziende russe in gravi difficoltà.

In Russia continua a crescere l’inflazione, al punto che anche il presidente Vladimir Putin ha riconosciuto che nella Federazione c’è un problema.

Il tasso è salito al 9,9 per cento a gennaio, superando il 9,5 per cento registrato lo scorso anno.

Il fallimento è una prospettiva molto concreta: i credit default swap, titoli, che danno un prezzo proprio a questa eventualità, esprimono una probabilità molto alta che si verifichi.

Il leader del Cremlino ha ammesso l’esistenza di una “sfida” per l’economia del Paese

 

Di Admin

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