Venti minuti ad altissima tensione che si sono conclusi con la partenza anticipata di Zelensky dalla Casa Bianca, senza una conferenza stampa, senza la firma sull’intesa sulle terre rare e soprattutto senza un accordo che possa portare pace in Ucraina.

L’incontro odierno alla Casa Bianca, ha messo in evidenza le divergenze tra Trump e Zelensky, con il primo che punta a una soluzione pragmatica, e il secondo che vuole mantenere una linea dura nei confronti della Russia.

L’incontro tra i due leader è stato freddo e teso, ma non ci sono prove che Trump abbia cacciato Zelensky in modo maleducato.

Questa posizione è coerente con la linea che Trump ha sempre mantenuto: ridurre il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nei conflitti esteri e cercare soluzioni negoziali piuttosto che alimentare guerre prolungate.

Gli Stati Uniti vogliono accesso ai minerali strategici ucraini (litio, titanio, ecc.), fondamentali per l’industria tecnologica e militare.

Trump ha definito l’accordo proposto dagli USA “molto equo”, ma Zelensky ha chiesto condizioni migliori e garanzie di sicurezza per l’Ucraina, creando uno stallo nei negoziati.

Trump ha sempre sostenuto da sempre, che una soluzione negoziale sia necessaria per evitare un conflitto su scala globale. Zelensky, invece, ritiene impossibile un accordo con Putin e chiede garanzie militari per la sicure.

Le tensioni sono nate perché Trump ha criticato Zelensky per la mancanza di riconoscenza nei confronti degli aiuti ricevuti dagli Stati Uniti e per la sua insistenza nel richiedere supporto senza offrire concessioni diplomatiche.

“Non dirci cosa proveremo, noi staremo bene e saremo forti”

 «Senza gli Stati Uniti avreste perso la guerra in 15 giorni» gli ha fatto presente.

Il presidente Usa ha accusato il presidente ucraino di «mettersi in una pessima posizione» e di «non avere le carte di mano» per un accordo.

Ancora: «Dovete essere riconoscenti», “O fai un accordo o noi ci tiriamo fuori”.

 Dopo la frase, Oksana Markarova, ambasciatore ucraino negli Stati Uniti, ha abbassato la testa e si è messa le mani nei capelli.

Un’immagine ripresa da tutti i giornalisti e diventata già virale sui social e sui siti di tutto il mondo.

Zelensky, dal canto suo, ha ribadito che non può scendere a compromessi con Vladimir Putin, definendolo un “assassino”.

E’ evidente che Zelensky, non potrà mantenere questa posizione a lungo e dovrà per forza negoziare, anche con Putin.

Donald Trump ha replicato che «senza compromessi non si fanno accordi» e che doveva prepararsi ad accettarne qualcuno.

Trump è scettico sul continuo invio di aiuti senza una strategia chiara per la pace.

Zelensky, invece, insiste nel chiedere ulteriore supporto, temendo che senza il sostegno americano l’Ucraina possa soccombere.

Trump ha detto a Zelensky che lui stava “giocando d’azzardo con la Terza Guerra Mondiale”.

Trump stava avvertendo Zelensky che continuare a chiedere aiuti militari senza una strategia diplomatica avrebbe potuto esacerbare le tensioni con la Russia, aumentando il rischio di escalation.

Può tornare quando sarà pronto per la pace», ha scritto il presidente che, ha chiuso il bilaterale cancellando la conferenza stampa.

Di Admin

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