
Gli Stati Uniti sono orientati a abbandonare l’Ucraina al suo destino, e chiudere i rubinetti degli aiuti militari al Paese invaso, dopo il duro scontro di ieri sera alla Casa Bianca.
Presa in mezzo al fuoco amico è rimasta l’Europa, citata proprio dal presidente ucraino, durante la discussione, con il presidente Americano.
Chi rimarrebbe quindi a difendere Kiev?
L’Unione europea ha abbastanza soldati e fondi per la Difesa per sostenere il vicino dall’aggressione del Cremlino?
L’Europa non può difendere l’Ucraina senza l’aiuto degli Stati Uniti, è certo che non resisterebbero nemmeno sei mesi senza aiuti dagli Stati Uniti.
Nel Vecchio continente lo smarrimento è totale,e all’interno dell’Unione europea c’è chi tira il freno a mano, contrastando nuovi passi avanti dell’integrazione comunitaria.
In questo clima, sempre più pesante, l’Ue appare sola – pur ritrovando un filo rosso con il Regno Unito – e responsabile della propria sicurezza, del proprio futuro, di quello dei suoi popoli, della sua democrazia.
Ciò costringerebbe l’Europa (Regno Unito e Norvegia comprese) ad avviare un’immediata corsa agli armamenti.
Infatti servirebbero 300 mila truppe, munite del dovuto addestramento ed equipaggiamento.
Oltre a 250 miliardi di euro in più, un impegno pesantissimo quindi, che in definitiva non troverebbe una sponda qui nel Vecchio Continente.
Così la Germania da sola, secondo le stime, dovrebbe portare la propria spesa militare da 80 a 140 miliardi di euro.
Gli europei devono tenerne conto adesso che vanno a Londra per discutere sulla difesa.
Per costruire una forza di deterrenza credibile si renderebbe necessaria, inoltre, un’esplosione della produzione bellica, che per abbattere i costi dovrebbe sostanziarsi in un procurement di scala europea, e non nazionale.
Le spese europee per la difesa dovrebbero salire rapidamente a 250 miliardi di euro ogni anno (il 3,5 per cento del pil europeo, confrontato con l’attuale 2 per cento), e attualmente l’Europa sta attraversando una crisi economica.
Nella logica degli Usa, tocca a loro pagare un eventuale tregua in Ucraina ma anche finanziare la Nato se vorranno ancora contare sull’ombrello americano.
La «pace giusta», la formula cui si aggrappano costantemente gli ucraini , non esiste, non è mai esistita in nessuna guerra, in verità.
Infatti c’è solo una «pace possibile», che non si ottiene con il consenso delle parti ma nell’unico modo, possibile, accettando compromessi e negoziazioni, poichè l’Ucraina non può vincere.
Ma la fornitura di armi all’Ucraina ha anche importanti implicazioni strategiche.
Una di queste è stabilire come e quando, secondo il diritto internazionale, un paese terzo diventa un combattente, ovvero l’alleato di una parte che può quindi essere legittimamente attaccato come nemico dall’altra.
A quanto sembra, esiste una linea, non facile da definire, oltre la quale il supporto esterno diventa partecipazione ai combattimenti.
La sostanza è che l’Europa non può fare a meno di Trump, poichè è in ogni caso lui il vero mediatore con Putin.
