Giovanni De Ficchy

Criminologo Investigativo

La criminologia è una scienza che si differenzia dalle altre scienze criminali perché si interessa al delitto con un’ottica multidisciplinare.

Psichiatria, medicina, psicologia della personalità, neuroscienze, diritto, sociologia e antropologia pur non essendone una sintesi di queste.

Integrando tutte queste competenze nella propria attività professionale, il criminologo attraverso la criminogenesi (le cause di un crimine, le condizioni ambientali e sociali dove scaturisce, i fenomeni di devianza) e la criminodinamica (come si è sviluppata la sequenza cronologia delle azioni costituenti l’idea criminale e con quale modalità si è sviluppata) si propone di studiare il fenomeno criminale in modo completo ed esaustivo.

Analizzando il comportamento del reo, le motivazioni recondite, i fattori scatenanti e le conseguenze del crimine stesso. Il fine ultimo è quello di fornire un quadro il più possibile chiaro e dettagliato, utile sia a fini investigativi e giudiziari, sia per la prevenzione di futuri reati. Il criminologo, quindi, non si limita a descrivere il crimine, ma cerca di comprenderlo a fondo, individuando i meccanismi che lo hanno generato e che potrebbero portarlo a ripetersi.

In questo senso, il suo lavoro si configura come un contributo fondamentale per la costruzione di una società più sicura e giusta, in cui la conoscenza del fenomeno criminale sia uno strumento per contrastarlo efficacemente. La sua attività si esplica attraverso la raccolta e l’analisi di dati, l’interpretazione di testimonianze, la ricostruzione di scenari e la formulazione di ipotesi, sempre nel rispetto dei principi etici e deontologici della professione.

La sua competenza, quindi, non si limita alla mera applicazione di tecniche investigative, ma si estende alla comprensione profonda delle dinamiche sociali, psicologiche e culturali che alimentano la criminalità.

È un lavoro di costante aggiornamento, di confronto con le evoluzioni del crimine e di adattamento delle strategie di contrasto.

Il suo impegno si traduce in un servizio prezioso per la comunità, offrendo alle forze dell’ordine e alla magistratura gli strumenti necessari per affrontare le sfide della criminalità con maggiore consapevolezza e precisione.

Attraverso la sua opera, si contribuisce a smantellare le narrazioni fuorvianti sul crimine, a combattere i pregiudizi e a promuovere una visione più realistica e obiettiva del fenomeno. In definitiva, il suo lavoro rappresenta un investimento nel futuro, un passo avanti verso una società più consapevole e attrezzata per proteggere i suoi cittadini.

La criminologia clinica, attraverso l’analisi e l’intervento su casi specifici, si occupa di diagnosi (criminogenesi e criminodinamica), prognosi (valutazione della pericolosità) e terapia (trattamento dei rei).

La criminologia applicata include l’investigazione, che si avvale della psicologia criminale e investigativa. David Canter, fondatore di quest’ultima, sostiene che la psicologia sia fondamentale per lo studio del crimine, considerandolo una relazione interpersonale tra criminale e vittima. Le modalità e motivazioni criminali riflettono, quindi, dinamiche interpersonali più ampie.

Questa specifica attività viene denominata criminal profiling ed è stata applicata per la prima volta negli Stati Uniti nel 1980 che insieme all’autopsia psicologica costituiscono il nucleo della psicologia investigativa.

Oggi è chiaro che la complessità del comportamento criminale, che spazia dagli omicidi ai reati finanziari, ambientali e informatici, non può essere ricondotta a un’unica causa, per quanto significativa.

La criminologia moderna, pertanto, si allontana da modelli eziologici semplicistici che cercavano la chiave interpretativa in fattori univoci come la povertà, la genetica o la mancanza di istruzione.

Piuttosto, l’attenzione si sposta verso una prospettiva multifattoriale e sistemica, che considera il crimine come il risultato di una complessa interazione tra predisposizioni individuali, influenze ambientali, dinamiche sociali e opportunità criminali.

Questa interazione, inoltre, è dinamica e variabile nel tempo, il che significa che i fattori che contribuiscono a un reato specifico possono essere differenti da quelli che portano a un altro, o addirittura variare nel corso della vita di un individuo.

Comprendere questa complessità richiede un approccio interdisciplinare che integri le conoscenze di diverse discipline, tra cui la sociologia, la psicologia, il diritto, l’economia e le neuroscienze, al fine di sviluppare strategie di prevenzione e intervento più efficaci e mirate. In definitiva, la sfida è quella di decostruire il “mito” della causa singola e abbracciare la realtà di un fenomeno multiforme e stratificato, la cui comprensione richiede un’analisi approfondita e una visione olistica.

Tutti questi crimini sono accomunati dalla violazione della legge, ma differiscono profondamente nelle loro caratteristiche.

Di Admin

Scopri di più da Giornalesera.com

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere