
Con la manovra della giunta guidata da Stefania Proietti, ogni umbro dovrà sborsare oltre 500 euro in più di tasse. Un vero e proprio salasso che colpisce duro famiglie e imprese, con aumenti su IRPEF, IRAP e bollo auto.
“Un massacro fiscale senza precedenti, voluto dalla sinistra extralarge, che pesa per 322 milioni di euro sulle spalle degli umbri e rischia di mettere in ginocchio l’intera economia regionale”.

Una manovra iniqua e scellerata, che colpisce indiscriminatamente famiglie, imprese, e lavoratori, soffocando la ripresa e alimentando la disoccupazione. Un’operazione di puro ideologismo, sorda alle reali esigenze del territorio e figlia di una visione statalista e centralista che non appartiene alla nostra Umbria.
Non possiamo permettere che questa sinistra, arroccata nei suoi dogmi e incapace di ascoltare la voce del popolo, continui a saccheggiare le nostre risorse e a compromettere il futuro dei nostri figli.
È il momento di reagire, di far sentire la nostra voce, di opporci con tutte le nostre forze a questo ennesimo sopruso. Non lasceremo che l’Umbria venga ridotta in macerie da questa politica miope e irresponsabile.
Siamo pronti a mobilitarci, a scendere in piazza, a difendere con ogni mezzo la nostra terra e il nostro diritto a un futuro di prosperità e benessere. L’Umbria non si piega!
“La sinistra dimostra ancora una volta il suo vero volto: un governo regionale che, con la sua politica del ‘tassa e spendi’, mette le mani nelle tasche dei cittadini. Questa manovra fiscale sfiora il prelievo forzoso e rivela chiaramente che l’obiettivo non è il bene della comunità, ma piuttosto garantire equilibri interni a una maggioranza ingombrante e litigiosa”, attaccano i consiglieri.
“Quando governavamo noi, non abbiamo aumentato di un solo centesimo la pressione fiscale, nonostante le pesanti eredità lasciate dal centrosinistra: bilanci in crisi, trasporto pubblico locale in difficoltà, comunità montane al collasso. E poi la pandemia, una sfida epocale che abbiamo affrontato senza scaricare il peso sui cittadini”.
“Eppure, adesso la sinistra tenta di giustificare questa stangata evocando il fantasma del commissariamento. Peccato che, guarda caso, la delibera approvata non lo menzioni nemmeno: un bluff orchestrato ad arte per ingannare gli umbri. Ma il gioco è già stato smascherato. Noi metteremo in atto un’operazione verità, analizzando punto per punto l’operato dei primi tre mesi della sinistra al governo”.
Eppure, adesso la sinistra tenta di giustificare questa stangata evocando il fantasma del commissariamento. Peccato che, guarda caso, la delibera approvata non lo menzioni nemmeno: un bluff orchestrato ad arte per ingannare gli umbri.
Ma il gioco è già stato smascherato. Noi metteremo in atto un’operazione verità, analizzando punto per punto l’operato dei primi tre mesi della sinistra al governo. Non ci faremo intimidire dalle loro manovre diversive.
Smaschereremo ogni singola menzogna, ogni artificio retorico con cui cercano di nascondere la loro incapacità. Vogliono far credere che la regione fosse sull’orlo del baratro?
Mostreremo i numeri, le carte, i progetti che dimostrano il contrario. Basta con le chiacchiere, è ora di fatti concreti. E i fatti concreti dicono che questa sinistra sta affossando l’Umbria, senza nemmeno avere il coraggio di ammetterlo. Si trincerano dietro scuse inconsistenti, sperando che gli umbri dimentichino in fretta la loro promessa di cambiamento.
Ma noi non glielo permetteremo.
Saremo il loro incubo, il loro pungolo costante, fino a quando non ammetteranno di aver fallito e si faranno da parte. L’Umbria merita di meglio, e noi siamo pronti a lottare per darle il futuro che si merita, un futuro senza tasse ingiuste e senza la retorica vuota di chi non sa governare.”
“Noi siamo stati responsabili, la sinistra no.
Abbiamo trovato soluzioni senza gravare sui cittadini: abbiamo restituito 30 milioni di euro alle famiglie, sostenuto le imprese umbre, tagliato sprechi e cercato risorse in Europa per un bilancio sano e sostenibile.
Ora, invece, ci troviamo di fronte a un governo regionale che aumenta le tasse senza nemmeno una reale emergenza finanziaria. Non solo: lo Stato invierà in Umbria 47,5 milioni di euro per la sanità quest’anno e 76 milioni il prossimo.
E allora, a cosa serve una manovra così punitiva da 322 milioni di euro?”.
“La risposta è una sola: queste tasse non servono a risanare i conti pubblici, ma a mantenere in piedi un centrosinistra che si regge sulla logica del tassa e spendi. Basta bugie, basta tasse!
Gli umbri non sono un bancomat.
La messa in scena è finita. Il centrosinistra vuole far pagare ai cittadini il prezzo dei suoi equilibri interni, ma noi non lo permetteremo”, concludono i consiglieri di opposizione.
Così tuonano i consiglieri regionali di opposizione: Paola Agabiti (Fratelli d’Italia), Nilo Arcudi (Tesei Presidente-Umbria civica), Matteo Giambartolomei (Fratelli d’Italia), Enrico Melasecche (Lega), Eleonora Pace (Fratelli d’Italia), Laura Pernazza e Andrea Romizi (Forza Italia), Donatella Tesei (Lega).