La cittadinanza italiana è un valore che va rispettato e conquistato, non svenduto.

Eppure, con il referendum del 9 giugno, c’è chi vuole dimezzare i tempi per ottenerla, trasformandola in un semplice automatismo burocratico.

Un colpo di spugna sulla complessità, sulle storie individuali, sulle reali integrazioni. Un “sì” che spianerebbe la strada a derive incontrollabili, a una cittadinanza svenduta al primo che capita, senza valutare il suo legame con la nostra società, la sua volontà di farne parte attivamente.

Si parla di ridurre i tempi, ma non si parla di responsabilità.

Si semplifica la procedura, ma si complica il futuro. Si illude di risolvere un problema, ma si rischia di crearne molti di più.

E tutto questo, senza un vero dibattito, senza un confronto aperto e onesto sulle conseguenze di una scelta così radicale.

Un rischio troppo grande per un Paese che ha bisogno di integrazione, non di facili illusioni.

Ho deciso di lanciare questa campagna perché la cittadinanza italiana non può essere un regalo, ma deve restare un traguardo da conquistare con impegno.

.È una questione di valore, di rispetto verso chi questa cittadinanza l’ha ottenuta con sacrificio, magari generazioni di sacrifici.

Non possiamo sminuire la nostra identità nazionale svendendola al primo che capita.

Certo, l’integrazione è fondamentale, e va promossa.

Ma l’integrazione vera non si ottiene regalando un documento.

Si ottiene attraverso la conoscenza della nostra lingua, della nostra storia, della nostra cultura.

Si ottiene contribuendo attivamente alla nostra società, rispettando le nostre leggi e i nostri valori.

.Si ottiene offrendo il proprio contributo nel lavoro, nell’arte, nella scienza, nel volontariato, o in qualsiasi altro campo che migliori la vita di tutti.

Significa pagare le tasse onestamente, denunciare le ingiustizie, proteggere l’ambiente, e difendere i diritti fondamentali di ogni persona.

Vuol dire anche educare i nostri figli ai principi di onestà, responsabilità, tolleranza e rispetto per il prossimo, affinché diventino cittadini consapevoli e attivi nella costruzione di un futuro migliore per tutti.

In sintesi, essere un buon cittadino significa partecipare attivamente alla vita della comunità, contribuendo al suo benessere e alla sua prosperità, nel rispetto delle regole e dei valori condivisi.

Per questo chiediamo un ripensamento delle attuali politiche di concessione della cittadinanza.

Servono criteri più stringenti, verifiche più approfondite, un percorso di formazione civica serio e obbligatorio.

Vogliamo premiare chi dimostra un reale attaccamento all’Italia, chi è disposto a integrarsi veramente, non chi cerca solo un passaporto per convenienza.

La cittadinanza italiana è un tesoro, e come tale va protetta e custodita.

Non svendiamola, difendiamola!

Essere italiani significa molto di più: significa condividere la nostra storia, i nostri valori e il senso di appartenenza alla nostra comunità nazionale.

Significa preservare la nostra lingua, ricca di sfumature e di storia, e tramandare il nostro patrimonio artistico e culturale, che ci rende unici al mondo.

Essere italiani significa sentirsi parte di un popolo che ha affrontato sfide, superato difficoltà e che ha sempre saputo rialzarsi, con creatività e ingegno.

Significa onorare i sacrifici di chi ci ha preceduto, che ha lottato per la libertà e la democrazia. Non dimentichiamo mai che la nostra identità è un tesoro prezioso, da custodire e da valorizzare, un legame che ci unisce e ci rende orgogliosi di essere italiani.

Non permettiamo a nessuno di sminuire o cancellare la nostra storia, la nostra cultura e la nostra identità.
Difendiamo insieme il valore della nostra cittadinanza.

Di Admin

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