De Ficchy Giovanni

È ufficiale: il 17 aprile Giorgia Meloni sarà a Washington per incontrare Donald Trump.

Un incontro strategico in un momento cruciale per durante il quale verranno tutelati gli interessi degli italiani e dell’Unione Europea.

È un grande motivo d’orgoglio vedere come il governo italiano sia oggi riconosciuto sia da Washington che da Bruxelles come una forza di mediazione internazionale.

L’Italia torna finalmente a giocare da protagonista, grazie a una leadership solida e coerente.

E mentre all’estero ci riconoscono il valore strategico, in patria la sinistra si morde le mani incapace di vedere l’opportunità di crescita e sviluppo che questa operazione rappresenta.

Continuano con le solite litanie sul controllo, sulla sovranità (parola che sanno usare solo quando fa comodo), senza capire che il mondo va avanti e che chi si chiude a riccio è destinato a rimanere indietro.

Parlano di svendita del patrimonio, ma non sanno gestire neanche un condominio.

Si riempiono la bocca di ideali, ma poi sono i primi a correre a Bruxelles a chiedere finanziamenti.

Ma che coerenza è questa?

Fortunatamente, il paese reale, quello che lavora e produce, ha capito l’antifona e guarda avanti, fregandosene delle chiacchiere da salotto di questi professoroni.

È ora di smetterla di piangersi addosso e di cogliere le occasioni che ci vengono offerte. Altrimenti, l’unica cosa che rimarrà da vendere sarà la nostra dignità.

Parigi critica la visita in Usa di Giorgia Meloni.

“Se cominciamo ad avere discussioni bilaterali, questa dinamica” di unità europea “che attualmente è presente finirà per spezzarsi”, ha detto il ministro dell’Industria francese, Marc Ferracci, intervenendo ai microfoni di France Inter, rispondendo a una domanda sul “rischio che Giorgia Meloni” incontrando Donald Trump a Washington il 17 aprile “giochi da sola”.

“Il rischio c’è, è un rischio presente fin dall’inizio, perché sappiamo che Donald Trump ha una strategia abbastanza chiara e semplice: dividere gli europei.

Di fronte a questo rischio dobbiamo essere uniti, perché l’Europa è forte solo se è unita”, ha osservato.

In serata da Parigi è arrivata poi una parziale marcia indietro

Sophie Primas, portavoce del governo, ha detto in una conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri che la Francia non è preoccupata: “Tutte le voci che permettono un dialogo con gli Stati Uniti sono le benvenute”.

“D’altro canto Meloni, attraverso la sua delegazione, lunedì ha indicato che è solidale con l’Ue e che fa parte dell’Ue e questa unità è indispensabile per mostrare la nostra forza agli Stati Uniti”.

“Nessuna preoccupazione” quindi, ha ribadito.

Di Admin

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