Gilberto Di Benedetto

Nel cuore del Giubileo del 2025, tra i pellegrini e i devoti che affollano Roma, si fa largo una proposta audace e carica di compassione: istituire un sistema di microcredito etico per aiutare i poveri e gli indebitati.

A lanciare l’appello è il movimento sorto attorno alla riscoperta della Madonna dei Debitori, antica icona mariana del Seicento, oggi diventata simbolo spirituale e sociale di liberazione dai debiti e dall’usura.

Rinvenuta a Bassano Romano e recentemente consacrata nella Chiesa Melchita di San Basilio a Roma, l’immagine della Madonna dei Debitori sarà esposta durante il Giubileo nella Chiesa di Maria SS. dell’Annunziata a Borgo Pio, a due passi dal Vaticano.

Intorno a questa figura si è raccolto un numero crescente di fedeli, che vedono nella Vergine una protettrice dei tartassati, dei piccoli imprenditori falliti, delle famiglie strozzate dalle banche, e dei giovani privati di un futuro a causa dell’ingiustizia economica.

L’Associazione “Madonna dei Debitori”, fondata dallo psicologo e artista Gilberto Di Benedetto, ha dato voce a questa nuova devozione con eventi, messe, e un attivo coinvolgimento dei cittadini, raccogliendo l’urgenza di milioni di italiani e stranieri che soffrono sotto il peso del debito.

I devoti, profondamente colpiti dalla sensibilità sociale del nuovo pontefice Papa Leone XIV – primo papa agostiniano, noto per la sua apertura verso i poveri – chiedono che il Santo Padre accolga l’idea di un microcredito della misericordia: un fondo sostenuto dalla Chiesa e dai fedeli per dare credito a chi oggi è escluso dal sistema finanziario tradizionale.

L’appello trova fondamento anche nelle parole di Papa Francesco, che più volte ha ammonito le banche affinché “non degenerino in usura” e ha invitato a mettere la finanza al servizio dell’uomo.

Il Giubileo straordinario dedicato ai poveri diventa così il contesto ideale per un gesto profetico: unire la fede alla giustizia sociale attraverso un sistema di microcredito ispirato alla Madonna dei Debitori.

Un atto concreto, che trasformerebbe la pietà popolare in uno strumento reale di salvezza economica, capace di riscattare vite e dignità. Un segno forte, perché – come recita una delle preghiere diffuse dai fedeli – “chi è schiacciato dai debiti non ha bisogno solo di preghiere, ma anche di possibilità”.

Il mondo attende la risposta del Pontefice.

Di Admin

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