
Nel 2025, a oltre quarant’anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, l’Italia scoprì finalmente ciò che per decenni era stato taciuto, distorto o deriso.
Le rivelazioni del fotografo Marco Fassoni Accetti squarciarono il velo su una trama oscura fatta di lotte intestine, spionaggio clericale e operazioni segrete che avevano lacerato le fondamenta del Vaticano negli anni più tesi della Guerra Fredda.
Il controspionaggio in abito talare
Tutto era cominciato alla fine degli anni ’70, quando un gruppo di prelati progressisti – contrari alla svolta anticomunista del pontificato di Giovanni Paolo II – costituì un nucleo clandestino di controspionaggio.
Marco Accetti, allora giovane collegiale al San Giuseppe De Merode, con un talento per la cinepresa, fu cooptato da sacerdoti “irregolari” che gli proposero: «Sei bravo con la cinepresa, vuoi renderti utile?»
Da quel momento, nelle automobili dei monsignori, negli uffici pontifici, persino sotto le moquette cardinalizie, furono installate microspie. L’obiettivo era controllare, registrare, indebolire.

Il gruppo agiva per difendere la linea diplomatica del cardinal Casaroli, orientata al dialogo con i Paesi del Patto di Varsavia, e per ostacolare l’ascesa della nuova alleanza Wojtyla–Solidarnosc.
Il lato oscuro della Santa Sede
Accetti raccontò episodi sconvolgenti: intercettazioni nella Fiat di monsignor Backis, dossier su Hnilica, Marcinkus e Caprio, pressioni interne, veleni incrociati.
Una vera guerra civile ecclesiastica, combattuta nell’ombra a colpi di registrazioni e dossier, dove le spie non portavano giacche di tweed, ma abiti talari.
Il più agghiacciante tra i dettagli che rivelò riguardò proprio i rapimenti. Non atti isolati, ma operazioni pensate per influenzare decisioni, spostare equilibri, inviare messaggi tra fazioni rivali. Emanuela Orlandi e Mirella Gregori – disse Accetti – furono sequestrate come strumenti di pressione, come simboli sacrificati sull’altare del potere clericale.

Il 2025: la svolta finale
Fu nel 2025 che il lavoro della Procura, in particolare di un magistrato deciso a far luce fino in fondo, trovò pieno riscontro. Dopo undici interrogatori in tre mesi, la testimonianza di Accetti fu ritenuta credibile, coerente, dettagliata. Lo stesso magistrato lasciò trapelare la svolta con una frase sibillina: «Il caso potrebbe risolversi…»
E così fu. I nomi, i ruoli, le dinamiche emersero in un quadro coerente. La sparizione delle due ragazze non fu il frutto del caso, né di mitologie deviate: fu il prodotto di una guerra segreta tra fazioni dentro la Santa Sede, una guerra in cui le giovani divennero vittime collaterali.
Fine dell’omertà
Nel 2025, crollarono decenni di silenzi, depistaggi e complicità. Si comprese che il Vaticano era stato teatro non solo di fede e diplomazia, ma anche di intrighi degni di una centrale d’intelligence.
Le vite di Emanuela e Mirella non appartenevano più al buio dell’invisibilità, ma vennero restituite alla memoria collettiva come ciò che furono: vite spezzate da una macchina di potere spietata e senza volto.
Questo è un articolo di fantasia. Qualsiasi riferimento a persone, fatti o circostanze realmente esistenti è da intendersi come rielaborazione narrativa o simbolica.

Hypnos
Artista e fantacriminologo
Creatore dell’opera Michael’s Gate –
L’Occhio di Roma, sintesi suprema della Magia del Caos.
Chi ha occhi per saper leggere tra le righe… capirà.