La strage dei bambini nelle guerre moderne si descrive come un fenomeno drammatico e crescente, caratterizzato da violenze sistematiche e gravi violazioni dei diritti dell’infanzia.
Milioni di bambini sono direttamente colpiti da conflitti armati: molti vengono uccisi, mutilati, separati dalle loro famiglie, rapiti o costretti a combattere come soldati bambini.
Negli ultimi anni (storia recente) si è registrato un aumento allarmante delle vittime tra i minori, con bombardamenti che colpiscono scuole, ospedali e aree civili, trasformate in veri e propri obiettivi di guerra.
Nel 2023, secondo l’ONU, migliaia di bambini sono stati vittime di violenze gravi, oltre alle migliaia di bambini morti o mutilati, e tantissimi sono stati reclutati o rapiti. Le guerre moderne non sono più combattute solo tra eserciti, ma colpiscono prevalentemente civili indifesi, con oltre il 90% delle vittime civili e metà di queste sono indifesi bambini.
Le conseguenze per i bambini includono non solo la perdita della vita, ma anche traumi fisici e psicologici profondi, fame, freddo, privazioni e violenze sessuali, con un impatto devastante sul loro sviluppo e futuro.
La distruzione di scuole e ospedali, l’uso di bambini come combattenti e la deportazione forzata sono parte di una strategia di guerra che mira a colpire le nuove generazioni e l’intera società.
In sintesi, la strage dei bambini nelle guerre moderne è una tragedia umanitaria di proporzioni enormi, che rappresenta una violazione grave e sistematica dei diritti umani e dell’infanzia, richiedendo un impegno globale per la protezione e la pace.
La strage degli innocenti narrata, per esempio, nel Vangelo, è un esempio storico e simbolico di massacro di bambini ordinato per motivi di potere, che può essere considerato un antecedente concettuale di queste “mattanze”.
Oggi, la violenza contro i bambini in guerra è spesso sistematica e mirata, configurandosi come un massacro organizzato e spietato, che risponde a strategie di guerra e di pulizia etnica.
Pazzesco!!!