La premier effettua il suo primo viaggio nella regione: dopo l’incontro bilaterale in Uzbekistan, parteciperà all’Astana International Forum in Kazakistan, concentrandosi su energia, materie prime, sicurezza e difesa.

La premier è arrivata nel tardo pomeriggio ed è stata accolta dal primo ministro uzbeko Abdulla Aripov, dal viceministro degli Affari Esteri Muffazar Madrahimov, dal governatore della Regione di Samarcanda Adiz Baboyev e dall’ambasciatore italiano a Tashkent Gabriele Papadia de Bottini, visitando poi la suggestiva Piazza Registan, nel cuore di Samarcanda.

Il primo bilaterale è previsto domani mattina, quando il presidente del Consiglio incontrerà il presidente uzbeko Shavkat Mirziyoyev. Poi la missione in Asia centrale si proseguirà ad Astana per il vertice multilaterale con Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan, sul tema “Connecting Minds, Shaping the Future”.

Il summit si articolerà lungo tre direttrici principali: politica estera e sicurezza internazionale, transizione energetica e cambiamento climatico, economia e finanza.

Al termine della sessione plenaria, la premier avrà incontri bilaterali con i presidenti di Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan, rispettivamente Kassym-Jomart Tokayev, Sadyr Japarov ed Emomali Rahmon.

L’obiettivo è rafforzare la cooperazione con questi Paesi in settori strategici come energia, infrastrutture e sicurezza.

L’importanza della regione sta crescendo, anche alla luce delle nuove dinamiche geopolitiche e della necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento energetico.

Un’agenda serrata, in continuità con la cooperazione avviata ufficialmente a Roma nel giugno 2023.

Secondo quanto reso noto dalla presidenza uzbeka, al centro dei colloqui vi sarà il “consolidamento del partenariato strategico” e l’estensione delle relazioni bilaterali.

È prevista la firma di un pacchetto di accordi e una dichiarazione congiunta a chiusura dell’incontro.

Le aree prioritarie sono numerose e ben definite: energia e risorse idriche, industria e ambiente, sicurezza e difesa, gestione dei flussi migratori, agricoltura sostenibile, sostegno alle Pmi, istruzione, cultura e innovazione. Il capitolo più delicato resta quello delle materie prime critiche, in cui l’Uzbekistan si distingue per le sue risorse di uranio, terre rare e litio. Un nodo cruciale per l’Europa e una leva che Meloni intende sfruttare con pragmatismo.

L’Italia guarda con interesse anche al ruolo che l’Uzbekistan può giocare nel diversificare le catene di approvvigionamento, riducendo la dipendenza da singoli fornitori.

La cooperazione bilaterale si preannuncia quindi strategica, con Roma intenzionata a rafforzare i legami economici e politici con Tashkent, sfruttando al contempo le opportunità offerte dal Fondo per la transizione verde e dal Piano Mattei per l’Africa.

L’obiettivo è creare un partenariato solido e duraturo, che vada oltre la semplice fornitura di materie prime, promuovendo investimenti, trasferimento di tecnologie e sviluppo congiunto di progetti in settori chiave per la crescita di entrambi i Paesi.

Di Admin

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