Giovanni De Ficchy

Il Tribunale di Cagliari ha respinto il ricorso della governatrice grillina, eletta a febbraio 2024, contro la richiesta di decadenza.

La vicenda ha scatenato un acceso dibattito politico in Sardegna, con l’opposizione che chiede nuovamente le dimissioni immediate della governatrice e la maggioranza che ne difende l’operato.

La situazione rimane in evoluzione e si attendono sviluppi nei prossimi giorni.

Il collegio della prima sezione civile del Tribunale ha rigettato l’impugnazione contro l’ordinanza-ingiunzione del Collegio di garanzia che a febbraio aveva dichiarato la decadenza della governatrice

.I giudici sottolineano che “il provvedimento contestato non ha disposto la decadenza, ma, ritenendo che le violazioni accertate comportassero detta conseguenza, ha disposto la trasmissione degli atti al presidente del Consiglio regionale”.

La vittoria di misura in Sardegna, che aveva illuso la sinistra di poter replicare l’effetto Todde a livello nazionale per ribaltare gli equilibri politici, si è rivelata un fuoco di paglia. Le speranze di un’onda inarrestabile e di una rivoluzione politica, alimentate dall’alleanza PD-M5S, sono state disattese, culminando in un passo falso imbarazzante per entrambe le forze politiche.

La vittoria di misura in Sardegna, che aveva illuso la sinistra di poter replicare l’effetto Todde a livello nazionale per ribaltare gli equilibri politici, si è rivelata un fuoco di paglia.

Le speranze di un’onda inarrestabile e di una rivoluzione politica, alimentate dall’alleanza PD-M5S, sono state disattese, culminando in un passo falso imbarazzante per entrambe le forze politiche.

Il risultato delle elezioni regionali in Abruzzo ha spento definitivamente gli entusiasmi.

La netta affermazione del centrodestra ha confermato la solidità del governo Meloni e la difficoltà, per l’opposizione, di costruire un’alternativa credibile.

L’effetto Todde, lungi dal propagarsi come un incendio, si è rivelato un episodio isolato, frutto di dinamiche locali e di una congiuntura specifica che difficilmente replicabile su scala nazionale.

La sconfitta abruzzese ha riaperto vecchie ferite nel campo progressista, con accuse reciproche tra PD e M5S sulla strategia da adottare e sulla leadership da esprimere.

Il sogno di una coalizione vincente, capace di sfidare il blocco conservatore, si è infranto contro la dura realtà dei numeri e delle divisioni interne.

Ora, la sinistra è chiamata a una profonda riflessione per individuare nuove strategie e proposte in grado di intercettare il consenso popolare e di rilanciare la propria azione politica.

Se la presidente Todde ha barato con le spese elettorali è giusto riandare al voto”, ragiona il vicecapogruppo Fdi in Consiglio regionale, Fausto Piga. “Le elezioni si possono vincere o perdere – commenta -, ma le regole vanno sempre rispettate”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Michele Pais, commissario della Lega in Sardegna:  “Le regole vanno rispettate- dice ascoltato dall’Adnkronos. .

Il rispetto per i cittadini sardi viene prima dell’interesse politico della sinistra. Il consiglio regionale non penso possa opporsi, votando in senso opposto al rispetto delle regole”.

Di Admin

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