(FILE) A file picture dated 03 February 2007 shows technicians of the International Atomic Energy Agency inspecting the site of the uranium conversion plant of Isfahan, central Iran. Foreign ministers from six world powers and Iran finally achieved an agreement to prevent the Islamic republic from developing nuclear weapons, Western diplomats said in Vienna on 14 July 2015. ANSA/ABEDIN TAHERKENAREH

L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) ha concluso che l’Iran ha condotto attività nucleari utilizzando materiali non dichiarati in tre siti precedentemente non segnalati: Lavisan-Shian, Varamin e Turquzabad, secondo un rapporto confidenziale distribuito agli Stati membri sabato.

L’Agenzia ha rilevato che l’Iran ha ripetutamente omesso di fornire risposte credibili e ha bonificato i siti sotto esame.

È stata inoltre riscontrata evidenza che l’Iran abbia conservato materiali nucleari sconosciuti o attrezzature contaminate a Turquzabad almeno fino al 2018.

Il Direttore Generale dell’IAEA, Rafael Grossi, ha rinnovato il suo urgente appello affinché l’Iran cooperi pienamente, sottolineando le persistenti preoccupazioni relative alle attività passate e alle dichiarazioni pubbliche di ex funzionari iraniani che hanno fatto riferimento a capacità di armamento nucleare.

Tuttavia, il rapporto ha evidenziato che l’Agenzia non dispone di indicazioni credibili di un programma strutturato di armi nucleari non dichiarato attualmente in corso in Iran.

Separatamente, la scorta complessiva di uranio arricchito dell’Iran è aumentata a 9.247,6 kg, con quantità di uranio arricchito al 60% che superano ora i 400 kg, ben al di sopra della soglia definita dall’IAEA come sufficiente per la produzione di un’arma nucleare, se ulteriormente arricchito.

Di Admin

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