Se Vladimir Putin violasse il confine finlandese, lungo 830 miglia,
gli Stati Uniti si schiereranno in difesa di Helsinki e combatteranno la Russia al fianco della Finlandia?
Cosa significa per l’America l’adesione della Finlandia alla NATO?
Se Putin dovesse entrare militarmente in Finlandia, gli Stati Uniti entrerebbero in guerra contro la più grande nazione del mondo con un arsenale di 4.500-6.000 armi nucleari strategiche?
Nessun Presidente degli Stati Uniti durante la Guerra Fredda si sarebbe sognato di prendere un impegno del genere: rischiare la sopravvivenza della nostra nazione per difendere il territorio di un Paese lontano migliaia di chilometri che non ha mai rappresentato un interesse vitale per gli Stati Uniti.
Entrare in guerra con l’Unione Sovietica per la salvaguardia del territorio finlandese sarebbe stato considerato una follia durante la Guerra Fredda.
Ricordiamo: Harry Truman si rifiutò di usare la forza per rompere il blocco di Berlino attuato Stalin nel 1948.
Dwight Eisenhower si rifiutò di inviare truppe americane per salvare i combattenti per la libertà ungheresi che venivano travolti dai carri armati sovietici a Budapest nel 1956.
Lyndon Johnson non fece nulla per aiutare i patrioti cechi schiacciati dagli eserciti del Patto di Varsavia nel 1968.
Quando Solidarnosc di Lech Walesa fu distrutta su ordine di Mosca in Polonia nel 1981, Ronald Reagan fece dichiarazioni coraggiose e inviò macchine Xerox.
Mentre durante la Guerra Fredda gli Stati Uniti rilasciavano dichiarazioni annuali di sostegno alle “nazioni prigioniere” dell’Europa centrale e orientale, la liberazione di queste nazioni dal controllo sovietico non è mai stata considerata così vitale per l’Occidente da giustificare una guerra con l’URSS.
In effetti, nei 40 anni di guerra fredda, la NATO, nata nel 1949 con 12 Paesi membri, ne ha aggiunti solo altri quattro: Grecia, Turchia, Spagna e Germania Ovest.
Tuttavia, con l’invito alla Svezia e alla Finlandia ad aderire come 31^ e 32^ nazione a ricevere una garanzia di guerra ai sensi dell’articolo 5, la NATO avrà raddoppiato il numero dei suoi membri da quando si pensava, certamente da parte dei russi, che la guerra fredda fosse finita.
Tutte le nazioni che un tempo facevano parte del Patto di Varsavia di Mosca, Germania Est, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria, sono ora membri di una NATO guidata dagli Stati Uniti e diretta contro la Russia.
Anche tre ex repubbliche dell’URSS, Estonia, Lettonia, Lituania, sono membri della NATO, un alleanza militare formata per contenere la nazione a cui appartenevano durante la Guerra Fredda.
Vladimir Putin è un nazionalista russo che considera la disgregazione dell’URSS come la più grande calamità del XX secolo, ma non è il solo responsabile di ciò che e’ accaduto in Ucraina.
Noi americani abbiamo svolto un ruolo di primo piano in questo scenario.
Nell’ultimo quarto di secolo, dopo che la Russia ha sciolto il Patto di Varsavia e ha lasciato che l’URSS si dividesse in 15 nazioni, abbiamo spinto la NATO, creata per contenere l’URSS, nell’Europa centrale e orientale.
Nel 2008, i neocon hanno spinto la Georgia ad attaccare l’Ossezia del Sud, provocando l’intervento russo e la sconfitta dell’esercito georgiano.
Nel 2014, i neocon hanno spinto gli ucraini a rovesciare il governo filorusso eletto a Kiev.
Quando ci sono riusciti, Putin si è impadronito della Crimea e di Sebastopoli, da secoli base della flotta russa del Mar Nero.
Nel 2022, Mosca ha chiesto agli Stati Uniti di impegnarsi a non far entrare l’Ucraina nella NATO. Noi ci siamo rifiutati. E Putin ha attaccato.
Se i russi ritengono che il loro Paese sia stato spinto contro un muro dall’Occidente, possiamo biasimarli?
Gli americani sembrano ignorare che piuttosto che accettare la sconfitta in Ucraina, l’umiliazione della loro nazione, l’accerchiamento e l’isolamento, ricorreranno alle armi nucleari tattiche.
🔴 Pat Buchanan, consigliere dei Presidenti Richard Nixon e Gerald Ford.
Una figura illuminata del movimento conservatore americano.