Negli ultimi decenni, l’industria cantieristica statunitense ha subito un progressivo declino, con numerosi stabilimenti chiusi o ridimensionati, mentre la Cina è emersa come leader globale nella costruzione navale. Questo fenomeno ha costretto gli Stati Uniti a dipendere sempre più da fornitori esteri, tra cui l’italiana Fincantieri, per l’acquisto di navi militari e commerciali.

Il Tramonto dei Cantieri Navali Americani

Storicamente, gli Stati Uniti vantavano una solida industria cantieristica, con grandi complessi come quelli di Newport News, Bath Iron Works e Ingalls Shipbuilding, specializzati nella costruzione di portaerei, sottomarini e cacciatorpediniere per la Marina militare. Tuttavia, a partire dagli anni ’80 e ’90, la concorrenza internazionale, i costi elevati e la delocalizzazione hanno eroso il settore.

Oggi, la capacità produttiva statunitense è drasticamente ridotta: secondo dati del U.S. Naval Institute, la Cina possiede oltre il 40% del mercato mondiale di costruzioni navali, mentre gli USA rappresentano meno dell’1%. Molte strutture sono state smantellate o riconvertite, lasciando spazio a Paesi asiatici, in particolare la Cina, che domina sia nel settore commerciale che in quello militare.

La Dipendenza dalla Cina e le Preoccupazioni Strategiche

Nonostante le tensioni geopolitiche, molte navi mercantili statunitensi sono costruite in Cina, dove i costi sono inferiori e la capacità produttiva è enorme. Questo solleva preoccupazioni sulla sicurezza nazionale, dato che Pechino potrebbe sfruttare questa dipendenza per scopi strategici.

Inoltre, la Marina militare USA ha riscontrato ritardi e problemi qualitativi nei cantieri nazionali, spingendo il governo a cercare alternative. Una di queste è l’italiana Fincantieri, che attraverso la sua controllata Fincantieri Marinette Marine nel Wisconsin, costruisce fregate e navi per la U.S. Navy, tra cui le nuove FFG(X) Constellation-class.

Fincantieri: Un’Ancora di Salvezza per la Cantieristica USA?

Fincantieri, colosso italiano con una lunga tradizione navale, è diventato un partner chiave per gli Stati Uniti. Grazie a investimenti e joint venture, l’azienda ha riattivato cantieri americani, creando posti di lavoro e riducendo parzialmente la dipendenza dalla Cina. Tuttavia, la capacità produttiva rimane limitata rispetto alle esigenze della flotta USA.

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