
L’Iran segnala la morte di altri sette comandanti della Forza Aerospaziale nel corso del conflitto
Con queste morti sale a 15 il numero dei comandanti uccisi negli ultimi giorni.
La Guardia Rivoluzionaria iraniana ha annunciato domenica 15 giugno la morte di altri sette alti ufficiali militari, in particolare membri della sua Forza aerospaziale, in attacchi israeliani, portando a 15 il numero dei comandanti uccisi negli ultimi giorni.
Gli attacchi, avvenuti in Siria, rappresentano un’escalation significativa nel conflitto ombra tra Israele e Iran.
La Guardia Rivoluzionaria ha promesso vendetta, alimentando i timori di una risposta imminente che potrebbe destabilizzare ulteriormente la regione già volatile.
Fonti vicine al governo siriano riferiscono di un aumento dell’attività aerea israeliana nei cieli del paese, suggerendo la preparazione di ulteriori operazioni.
La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per la crescente tensione, invitando entrambe le parti alla moderazione per evitare un conflitto su vasta scala.
I sette membri uccisi della Forza aerospaziale iraniana, che gestisce il programma missilistico e dei droni dell’Iran, sono Mahmoud Bagheri, Davood Sheikhiyan, Mohammad Taherpour, Mansour Safarpour, Masoud Tayeb, Khosro Hassani e Javad Jarsora, ha riportato Iran Nuances.

Sono tutti morti in un attacco avvenuto venerdì scorso, in cui è rimasto ucciso il comandante in capo di quella forza, il generale Amir Ali Hajizadeh.
Queste morti si aggiungono a quelle di almeno altri otto alti ufficiali militari, tra cui il capo di stato maggiore delle forze armate, generale Mohamed Hosein Baqeri, e il comandante in capo della Guardia rivoluzionaria iraniana, Hossein Salami.
Almeno nove scienziati nucleari sono rimasti uccisi nell’offensiva israeliana, iniziata venerdì e tuttora in corso.
Finora i media iraniani hanno parlato di circa 180 morti, ma queste cifre non sono state confermate dalle autorità.
Iran e Israele hanno vissuto un’altra notte di fuoco incrociato ieri sera. Proiettili israeliani hanno colpito almeno due impianti energetici a Teheran, mentre l’Iran ha lanciato due ondate di missili e droni contro lo Stato ebraico.
Secondo i media iraniani, è stata colpita anche una raffineria nella zona di Shahr Rey, a sud della capitale, e il Ministero della Difesa, che ha subito “lievi danni” nell’attacco.
Negli attacchi è stato colpito il deposito di carburante di Shahran, nell’Iran occidentale, che ha causato un incendio con enormi colonne di fumo nero, ha affermato il Ministero del petrolio iraniano in una nota.