De Ficchy Giovanni

Criminologo

Il 13 febbraio 1995, a Roma (via Cola di Rienzo, quartiere Prati), venne assassinata nella propria casa Giuseppa “Giusi” Nicoloso, parrucchiera di 70 anni, nota per i suoi due saloni in zona .

l delitto, dai contorni torbidi, scosse l’opinione pubblica romana.

La Nicoloso, descritta come una donna energica e indipendente, era molto conosciuta nel quartiere per la sua attività professionale, che gestiva con successo da anni.

Le indagini si concentrarono subito nell’ambiente della vittima, tra i suoi dipendenti, i clienti e i conoscenti.

Si ipotizzò una rapina finita male, ma anche un delitto passionale o una vendetta legata a questioni economiche.

Le indagini, complesse e articolate, non portarono però all’individuazione di un colpevole e il caso, nonostante i numerosi appelli dei familiari, rimane ancora oggi irrisolto, avvolto nel mistero.

Le circostanze dell’omicidio ;

La vittima, vedova senza figli, venne accolta in casa dal killer (senza effrazione) e sorpresa da un violento pugno che le fece perdere la dentiera.

Poi fu soffocata con un sacchetto di plastica.

Nella sua borsa erano ancora presenti gioielli costosi, per cui non si trattò di rapina .

Le indagini immediate

In casa furono recuperati assegni e documenti bancari, segno che la discussione tra Giusi e l’assassino riguardava probabilmente soldi.

La donna era generosa, prestava denaro .

Una decina d’anni dopo, un’impronta su carta permise di mettere sotto inchiesta un uomo siciliano allora ventenne, ma mancavano prove per incriminarlo e le indagini furono archiviate .

La nuova pista

Il testimone “super”

A 30 anni da quel tragico evento, un uomo colto e ironico ha deciso di parlare.

Non vuole rivelare la propria identità, ma sostiene di aver appreso retroscena rilevanti da persone vicine alla vittima.

Il suo racconto è stato raccolto dal giornalista Fabrizio Peronaci del Corriere della Sera .

Secondo il testimone, Giusi possedeva immobili, tra cui un appartamento con terrazzo al Trionfale, codesto venduto per cifre molto elevate. Pare emergano dubbi sulla reale consistenza del suo patrimonio, non era noto se possedesse altri beni immobili .

Il sospetto di tradimento

Un furto di gioielli avvenuto l’anno prima – con le chiavi di casa già in possesso del ladro – aveva suggerito alla parrucchiera che chi l’avesse ferita non era un estraneo, ma qualcuno di fiducia.

Le era stato sottratto qualcosa d’importante, e la sofferenza legava più alla delusione interpersonale che alla perdita materiale .

Di Admin

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