
La decisione del Presidente Donald Trump di colpire i siti nucleari iraniani è stata chiaramente un successo tattico.
Trasformarla in una vittoria strategica significa continuare a esercitare pressioni per costringere l’Iran a firmare un accordo verificabile che elimini per sempre la sua capacità di costruire una bomba atomica.
Indebolire il regime e costringerlo, da una posizione di forza, ad accettare un accordo senza condizioni.
Insomma, costringerlo a sottomettersi alla volontà degli Stati Uniti.
Ma senza cambio di regime.
Il Presidente Trump non vuole buttare giù i regimi, invadere e occupare paesi retti da dittature.
Non e’ compito degli Stati Uniti liberare gli iraniani.
Gli Stati Uniti devono difendere i loro interessi, non mettere a rischio la vita di soldati o piloti americani per salvare la casalinga di Teheran.
Le guerre infinite americane degli ultimi tre decenni hanno dimostrato che una cosa e’ vincere una guerra, tutta altra cosa e’ esportare la democrazia, e tutta altra cosa ancora e’ il Nation Building.
E il Presidente Trump chiaramente non vuole iniziare altre guerre senza fine per esportare la democrazia e ricostruire nazioni.
Il Presidente Trump vuole una cosa sola: l’eliminazione della capacità dell’Iran di costruire una bomba nucleare che minaccerebbe Israele e gli interessi americani nella regione.
Le sue dichiarazioni hanno indicato che continuerà a fare pressioni, anche militari, se l’Iran non si sottometterà alla sua volonta’.