La città di Bologna, come altre realtà urbane in Italia, è caratterizzata da una presenza significativa di cittadini musulmani, con diverse nazionalità e background culturali

La presenza di cittadini musulmani a Bologna, come in altre città, solleva questioni legate all’accoglienza, all’integrazione e alla sicurezza.

Lo storico imam di Bologna, Zulfiqar Khan, da alcuni mesi si trova in Pakistan, suo Paese natale, impossibilitato a tornare in Italia per ragioni di siurezza nazionale. 

L’imam, diventato una sorta di influencer su TikTok, si distingue per i toni accesi e le dichiarazioni discutibili, se non ambigue.

Nei suoi video afferma che “l’islam raggiungerà ogni angolo del mondo, arrivando in tutte le case, ovunque arrivino il giorno e la notte”.

In un altro video critica i musulmani che fanno gli auguri di Natale, definendolo inaccettabile. Spiega che per i musulmani è blasfemo affermare che Allah abbia un figlio, come si celebra nel Natale, perché Allah è unico, assoluto e non generato.

Bologna, Modena, Novellara: le amministrazioni di sinistra piegano le regole, favorendo l’islamizzazione e danneggiando cittadini e futuro del Paese.

A Bologna, Modena e Novellara, le giunte rosse spalancano le porte a moschee abusive e centri islamici radicali, ignorando le proteste dei residenti e le preoccupazioni per la sicurezza.

Permessi edilizi rilasciati con leggerezza, deroghe alle normative urbanistiche concesse senza scrupoli, silenzi assordanti di fronte a predicatori che incitano all’odio: un vero e proprio tradimento dei valori occidentali e della laicità dello Stato.

Mentre le nostre città si trasformano in enclave islamiche, le amministrazioni di sinistra continuano a negare l’evidenza, preferendo tutelare gli interessi di lobby e cooperative legate al mondo islamico piuttosto che difendere i diritti e la cultura dei propri cittadini.

Un’operazione ideologica che mira a cancellare la nostra identità e a consegnare il futuro del Paese nelle mani di chi non condivide i nostri principi e la nostra visione del mondo.

“È ora di dire basta a questa deriva culturale e politica, di riappropriarci del nostro orgoglio e della nostra sovranità.

Non possiamo permettere che la nostra storia venga riscritta e che i nostri valori vengano calpestati in nome di un’ideologia globalista che non ci appartiene.

Dobbiamo difendere la nostra identità, la nostra cultura e il nostro futuro con ogni mezzo necessario, senza cedere di un millimetro alle pretese di chi vuole imporci un modello di società che non rispecchia la nostra volontà.”

Tra i primi dati elaborati e diffusi, emerge come otto irregolari su dieci, tra quelli giunti nel nostro continente, siano di fede islamica, e che il tasso di maternità risulti sensibilmente più alto tra le donne musulmane rispetto alle altre confessioni religiose.

Uno scenario che porterà i fedeli a Maometto a triplicare la loro comunità entro il 2050.

Lo dice chiaramente e senza mezze parole Anna Maria Cisint: “L’obiettivo dell’Islam è sempre quello di far prevalere il proprio arrogante potere: attraverso la loro continua crescita in Europa anche i partiti di sinistra finiranno per essere sostituiti e fare da zerbini alla loro volontà di conquista dell’Occidente.

Di Admin

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