Giovanni De Ficchy

Il testo della dichiarazione per l’adozione della bandiera del 9 dicembre 1955 del Consiglio d’Europa, a Parigi, recita così:

“Sullo sfondo blu del cielo del Mondo occidentale, le stelle rappresentano i popoli dell’Europa in un cerchio, simbolo di unità… proprio come i dodici segni dello zodiaco rappresentano l’intero universo, le dodici stelle d’oro rappresentano tutti i popoli d’Europa – compresi quelli che non possono ancora partecipare alla costruzione dell’Europa nell’unità e nella pace”. Tutto questo si trova sul Web, sulla pagina X di Antonio Tajani ,sulle pagine delle news come: “Il Post”-“La Repubblica” -“Il Fatto Quptidiano” – “Fanpage” – “Gravita’zero” – “HuffPost”- “TPI”.

È il significato che Antonio Tajani attribuisce alla bandiera europea.

Ci fu sorpresa, però, in molti, quando si conobbe il retroscena: l’autore era Arsène Heitz, un grafico belga poco noto, devoto mariano fervente.

L’azzurro è il colore della Vergine e le stelle sono quelle che circondano il capo della Donna dell’Apocalisse in cui la Tradizione riconosce Maria.

Quanto al dodici, è quello delle dodici tribù di Israele, dei dodici apostoli e delle dodici stelle che stanno sulla Medaglia Miracolosa voluta nel 1830 dalla Vergine stessa e che Heitz portava sempre al collo, da buon devoto.

Un’interpretazione simbolica che affonda le radici in un passato di speranze e ideali, in un presente di sfide e opportunità, e in un futuro ancora da scrivere.

Un futuro in cui l’Europa, unita e solidale, possa continuare a essere faro di civiltà e progresso per il mondo intero.

’Europa, crocevia di culture e tradizioni, scrigno di arte e scienza, laboratorio di democrazia e diritti.

Un’Europa che non dimentica le proprie radici, ma che guarda avanti con coraggio e determinazione, consapevole del proprio ruolo nella storia e nel mondo.

Un’Europa che sa accogliere e integrare, che sa dialogare e cooperare, che sa innovare e competere.

Un’Europa che non si rassegna alle difficoltà, ma che le affronta con spirito di squadra e visione strategica, investendo sui giovani, sulla ricerca, sull’ambiente, sulla digitalizzazione.

Un’Europa che crede nel valore della persona, nella dignità del lavoro, nella tutela dei più deboli, nella promozione della pace e della giustizia.

Un’Europa che si fa sentire nel consesso internazionale, portando avanti i propri valori e interessi, contribuendo alla soluzione dei problemi globali, difendendo il multilateralismo e il diritto internazionale.

Un’Europa che si rinnova continuamente, che si adatta ai cambiamenti, che si apre al futuro, senza perdere la propria identità e la propria anima.

Un’Europa che è un progetto incompiuto, una sfida permanente, una promessa di speranza per tutti i suoi cittadini e per il mondo intero.

Un’Europa che deve costantemente reinventarsi, superare le proprie divisioni, rafforzare i legami di solidarietà e promuovere i valori di democrazia, libertà, giustizia e rispetto dei diritti umani.

Un’Europa che non può chiudersi in se stessa, ma deve aprirsi al dialogo e alla cooperazione con gli altri paesi e le altre culture, contribuendo a costruire un mondo più pacifico, equo e sostenibile.

Un’Europa che ha bisogno di una visione comune, di una leadership forte e di una partecipazione attiva di tutti i suoi cittadini, per affrontare le sfide del presente e del futuro, dalla crisi economica ai cambiamenti climatici, dalla migrazione alla sicurezza.

Un’Europa che deve riscoprire il valore della solidarietà e della coesione sociale, superando egoismi nazionali e divisioni ideologiche, per costruire un futuro di pace, prosperità e giustizia per tutti.

Un’Europa che deve investire nell’innovazione, nella ricerca e nell’istruzione, per creare nuove opportunità di lavoro e di crescita, e per affrontare le sfide tecnologiche e ambientali che ci attendono.

Un’Europa che deve rafforzare il suo ruolo nel mondo, promuovendo il dialogo, la cooperazione e il multilateralismo, per contribuire a risolvere i conflitti, a combattere la povertà e a proteggere i diritti umani.

Un’Europa che deve essere orgogliosa della sua storia, della sua cultura e dei suoi valori, ma anche aperta al cambiamento, al confronto e all’integrazione, per costruire un futuro migliore per le nuove generazioni.

Un’Europa che, nonostante le difficoltà e le incertezze, rimane un faro di civiltà e un motore di progresso per l’umanità.

Di Admin

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