Da tempo si sente parlare del riconoscimento dello stato di Palestina. La domanda che in  molti si pongono è: ma la Palestina non era  stata già  riconosciuta?
Allora cerchiamo, per quanto possibile, di fare chiarezza.
La Palestina non è stata riconosciuta come Stato da tutta la comunità internazionale in modo uniforme, ma ha uno status particolare e un percorso storico ben definito.
Nel dettaglio:
La Palestina ha proclamato la propria indipendenza il 15 novembre 1988, quando il Consiglio nazionale palestinese ad Algeri dichiarò lo Stato di Palestina con capitale Gerusalemme. Questa dichiarazione fu riconosciuta rapidamente da molti Paesi, soprattutto della Lega Araba e da altri stati, tanto che entro la metà del 1989 oltre 90 nazioni avevano riconosciuto questo Stato.
Nel tempo, il numero di paesi che riconoscono la Palestina come Stato è aumentato, arrivando a circa 143 su 193 Stati membri dell’ONU (circa tre quarti della comunità internazionale), anche se molte potenze occidentali, tra cui Stati Uniti, Germania, Italia, Francia (solo di recente ha annunciato il riconoscimento), Canada e Gran Bretagna, non lo hanno riconosciuto ufficialmente o lo riconoscono in modi limitati.
L’ONU ha assegnato alla Palestina lo status di Stato non membro osservatore permanente con la risoluzione 67/19 dell’Assemblea Generale del 29 novembre 2012, che è un riconoscimento internazionale importante, ma non la qualifica di Stato membro a pieno titolo.
Dopo questa risoluzione, l’Autorità Nazionale Palestinese ha iniziato a usare ufficialmente il nome “Stato di Palestina” nei documenti dal 2013.
Quindi  la Palestina non è mai stata uno Stato membro delle Nazioni Unite né universalmente riconosciuta come Stato sovrano, ma dal 1988 ha una dichiarazione di indipendenza accettata da molti paesi e uno status internazionale particolare come Stato osservatore non membro all’ONU. Questo rende il suo riconoscimento parziale e contestato, legato a complesse dinamiche politiche e conflitti in Medio Oriente.
Stessa situazione di confusione per noi comuni mortali è conoscere qual’è di fatto oggi la terra di Palestina e quale quella di Israele.
Anche qui un modesto contributo.
La terra della Palestina e quella di Israele riguardano territori storicamente contesi, con confini non pienamente riconosciuti e spesso oggetto di dispute.
Ecco una sintesi delle rispettive terre:
Israele: Lo Stato di Israele controlla circa il 78% del territorio originariamente conosciuto come Palestina mandataria (mandato britannico), comprese la maggior parte delle aree tra il Mar Mediterraneo e il fiume Giordano. La sua formazione ufficiale risale al 1948, quando fu dichiarata l’indipendenza e risultò anche dall’approvazione del Piano di Partizione dell’ONU del 1947.
Territori Palestinesi: Comprendono la Cisgiordania (o West Bank), Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza. Queste aree erano sotto amministrazione giordana (Cisgiordania) ed egiziana (Gaza) fino alla Guerra dei Sei Giorni del 1967, quando Israele le occupò militarmente. Secondo il diritto internazionale, questi territori sono considerati occupati da Israele, che ha costruito insediamenti in Cisgiordania, ma non li considera parte dello Stato israeliano. La Palestina rivendica questi territori come il proprio futuro Stato.
Gerusalemme è città contesa: la parte ovest è controllata da Israele, mentre Gerusalemme Est è rivendicata come capitale dalla Palestina, ma annessa unilateralmente da Israele dopo il 1967, senza un riconoscimento internazionale unanime.
Quindi praticamente Israele controlla la maggior parte del territorio della storica Palestina mandataria, mentre la Palestina aspira a uno Stato sovrano su Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est, territori attualmente occupati da Israele e non ancora definiti da accordi di pace finali.
Questa situazione di confini non riconosciuti internazionalmente crea una complessa e persistente disputa territoriale.

Di Admin

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